T. Col. Umberto Adamoli
NEL ROMANZO DELLA VITA (MEMORIE)


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     Ma quella momentanea miseria, che poteva ricordare qualche momento del tempo lontano, non ci deprimeva, anzi infondeva a noi, nella luce dello spirito, nuovo vigore, nuove speranze.



     PELLEGRINAGGIO MISTICO

     Con il mio ritiro, in forza dei nuovi sciagurati eventi, cessava quel nome di Podestà storicamente italiano, sostituito dall'altro nome, senza significato e senza prestigio, di Sindaco, già in altri tempi in uso, preso in prestito da altri popoli. Anche nei nomi, armoniosamente italiani, i piccoli cervelli facevano entrare la politica e il piccolo loro animo.
     Nella quiete del mio ritiro, adunque, nel silenzio della mia casa, quando potei rioccuparla, negli affetti della mia cara compagna, m'abbandonavo alle or meste, or liete ricordanze, con vicende di romanzo.

     Mi rivedevo bambino, sulle rive del Tordino, quando muovevo nella vita, in una tenue rosea nebbia, i primi passi, e non vedevo intorno a me che gli altri fratellini e la mamma, che, felice, accompagnava con il canto il disbrigo delle domestiche faccende.
     Un giorno, spinto dalla nostalgia, volli rivedere l'antica dimora. Condussi con me, nel mistico pellegrinaggio, come omaggio alla memoria degli avi, due figli laureati di Federico: Giovanni e Concetta.-
     Partimmo da Teramo, quasi per umiltà, a piedi, in una fresca mattinata di maggio. A mano a mano che mi avvicinavo al luogo a me caro un intenerimento, che i nipoti non potevano comprendere, s'impossessava del mio animo. Al termine della Gattiglia, sul confine di quel ch'era stato il nostro piccolo mondo, una gradita sorpresa ci attendeva. Da un valloncello, con mormorio d'acqua, ci giungeva, come saluto, da una boscaglia, il canto d'un usignuolo. Ci sedemmo per ascoltarlo sul ponticello, che traversava il fosso, sotto il quale scorreva l'acqua. L'usignuolo, sempre cantando, a mano a mano scendeva verso il basso, si avvicinava a noi, senza paura, come si ci volesse raccontare la sua storia d'amore. I gorgheggi, che divenivano sempre più armoniosamente modulati, pareva che uscissero da un'anima in pena. Restammo lungo tempo ad ascoltarlo, in raccoglimento. Poi riprendemmo il cammino.


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Umberto