Umberto Adamoli
NEL TURBINIO D'UNA TEMPESTA
(DALLE PAGINE DEL MIO DIARIO. 1943/1944)


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     Non erano alle undici gli spalatori cinquecento, ma erano di un numero sufficiente a salvare ancora una volta Teramo.

     Non mancarono, dopo, per quel generoso atto, accuse di collaborazionismo. Perfida menzogna, in cuori maligni. Innanzi tutto, togliere dalle strade quella neve, come era stato sempre fatto, tornava a beneficio della comunitą, per il movimento nella cittą, nelle campagne, nelle frazioni. Si sapeva, poi, per dolorosa esperienza, che i Tedeschi non minacciavano invano. Far incendiare la cittą, per falsi ipocriti scrupoli, significava far distruggere opere a noi care, ricchezze che risalivano all'operositą dei secoli; significava far perire nelle fiamme, nei crolli delle case, donne e bambini, vecchi e malati, incapaci di fuggire, d'affrontare, nell'alta neve, la bufera, che tormentava la desolata campagna.

     Ed i pił accesi apparivano, nell'accusa stolta, coloro che avevano cercato, nei giorni turbinosi, con il tremito dei conigli, la via dei pił sicuri rifugi.
     Ma la storia un giorno, nella serena obiettivitą e giustizia, saprą discernere ed onorare coloro che, senza avvilirsi, senza parteggiare per gli uni o per gli altri degli stranieri, affrontavano coraggiosamente i pericoli per prevenire o allontanare sventure maggiori.


     Variazioni in tono minore

     Nei mesi che seguivano nulla accadeva di notevole. Le richieste al comune si erano rese meno frequenti. I Tedeschi, con la conoscenza che ormai avevano acquistata della cittą, per quella loro naturale diffidenza, molte cose se le sbrigavano da sč; ma si rendevano, con i loro sistemi, sempre pił insopportabili. Non si riusciva ancora ad impedire i selvaggi rastrellamenti, che rappresentavano una vera odiosa caccia all'uomo: caccia nelle strade, nelle case, negli uffici, nelle campagne. Caccia a quegli uomini di ogni etą, di ogni condizione, che caricati, come bestie, su autocarri, dai quali i rastrellatori si facevano seguire, erano trasportati, per lavori, verso il fronte.


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Umberto