Giulio Adamoli
DA S. MARTINO A MENTANA
(Ricordi di un volontario garibaldino)


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     Partimmo lieti dal campo di Lonato, persuasi, che muovendoci per i primi, avremmo avuto per i primi occasione di menar le mani: né eravamo del tutto spiacenti di allontanarci da tanta moltitudine di gente. Ma presto dovevamo pur troppo mutar di umore, ed accorgerci a nostre spese, come non convenisse ai volontari agire fuori dell'orbita del comando immediato di Garibaldi. Nella seconda parte della campagna, la prova di questa mia asserzione.


     CAPITOLO VII
     VEZZA D'OGLIO
     (1866)

     Il colonnello Cadolini era stato prescelto, sino dal principio della campagna, alla difesa dei passi della Valcamonica, e vi aveva già spedito il suo primo battaglione, comandato dal maggiore Vincenzo Caldesi, un antico e intemerato patriota, ma poco atto a guidare un corpo di truppa fra montagne a lui ignote. Mentre poi da Bergamo il Cadolini si preparava a risalire per quelle valli con gli altri tre battaglioni, era stato anch'egli sorpreso dall'ordine improvviso di recarsi a Lonato. Ma passato il pericolo di un attacco a Brescia, egli doveva subito far ritorno alla destinazione primitiva; e i suoi tre battaglioni, infatti, nella giornata del 29, andavano a Gorlago in ferrovia, proseguendo a piedi per Lovere.

     II convoglio per il 2° bersaglieri, posto di recente sotto gli ordini del Cadolini, fu pronto per la sera del 29, e ci trasportò per la mattina del 30 pure a Gorlago, donde raggiungemmo i rossi a Lovere, dopo una breve sosta a Trescorre. Ripartimmo alle quattro pom. del 1° luglio, incalzati dalle esortazioni del colonnello, che temeva un assalto a Edolo dalle valli convergenti, e che quindi provvide perfino ad apparecchiarci a Breno tutti i carri che gli fu possibile raccogliere, su' quali, un' ora dopo la mezzanotte, si ammucchiarono i bersaglieri per essere deposti, all'alba del 2, sulla piazza di Edolo, “sballottati come tanti maiali condotti al macello”, per servirmi di una frase verista colta a volo durante il viaggio.


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Umberto