Giulio Adamoli
DA S. MARTINO A MENTANA
(Ricordi di un volontario garibaldino)


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     Questa brigata, che faceva parte della divisione di riserva del generale Pastore, si componeva della 16a e 17a batteria con 8 cannoni da 16 per ciascheduna, e della 18a con 8 obici da 15 centimetri, ed era comandata dal maggiore Della Valle. Dopo aver passata la notte alle bettole di Lonato, nel mattino del 24, sentendo il cannone, essa stava coi cavalli bardati pronta alla partenza, quando, alle 9, il suo comandante ricevette l'ordine di accorrere verso Solferino e di mettersi a disposizione del comando generale dell'esercito francese. Le batterie partirono di trotto verso il punto indicato: ma non appena abbandonata la strada maestra Lonato-Desenzano, incontrarono tale ingombro di carriaggi e di feriti provenienti da Solferino, che l'avanzare fu loro impossibile. Il maggiore Della Valle comandò di entrare nei campi, e allora naturalmente occorsero parecchie ore per fare pochissimo cammino. Intanto il maggiore si allontanò per andare in cerca di ordini, e ritornò solamente prima che scoppiasse l'uragano, raccontando di aver assistito a tutta la battaglia tra Solferino e Cavriana, ma di non aver trovato nessuno cui chiedere istruzioni. Sul tardi, ben persuasi che verso Solferino non avrebbero più fatto nulla, le batterie retrocederono fin presso al crocicchio della strada maestra, ed ivi bivaccarono la notte.

     G. B. Tenani, di Padova, ora vice presidente della Camera dei Deputati, che serviva sin dal principio della campagna come volontario della 16a batteria, narrandomi i particolari di quella giornata, fremeva ancora, e si struggeva, rammentando le ore d'inazione presso la linea dei combattenti, mentre udiva il fragore, vedeva il fuoco, e seguiva le peripezie dell'attacco dei francesi. Per un giovine c'era di che diventar frenetico!


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Umberto