Federico Adamoli
CRONACA DI UN RAMAIO TERAMANO


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     La famiglia di Isidoro Strina, sposato ad Angelamaria Bizzoni, e padre di sei figli, venne duramente colpita dalla condanna subita dal capofamiglia, il quale fu trasferito per la relegazione nell'isolotto di Santo Stefano, situato di fronte all'isola di Ventotene. Anche l'attività degli Strina nella cartiera e nella fonderia di rame risultò gravemente compromessa, perché divenne impossibile continuare qualsiasi lavoro, dato che gli stessi militari borbonici, che avevano occupato militarmente Tempera, si stabilirono nella casa degli Strina, i quali si dovettero ritirare a L'Aquila. Dopo la prematura morte del padre di Isidoro, Domenico Strina, grazie alla intercessione della regina alla quale si era rivolta la moglie di Isidoro, questi fece ritorno a casa dopo aver scontato tre anni di pena, anche se il rientro avvenne nella rigorosa sorveglianza di polizia e con l'interdizione dall'esercizio professionale, che sarebbe durata sino al raggiungimento dell'unità nazionale (6).

(6) Al riguardo vedasi ampiamente il contributo su: I danneggiati politici del Risorgimento di Federico Adamoli, all'indirizzo Internet: www.adamoli.org/famiglie/strina_danneggiati.html


Appendice D
Alcune espressioni tratte dal copialettere

     Si riportano alcune espressioni dialettali riportate nel copialettere che hanno suscitato attenzione in fase di trascrizione:

     attrassare: termine dialettale meridionale in disuso, dallo spagnolo 'atrasar', ritardare un pagamento (voce del Grande dizionario della lingua italiana, Salvatore Battaglia, UTET) (il Dizionario Abruzzese e Molisano di Ernesto Giammarco, Edizioni dell'Ateneo Roma 1968, definisce la voce attrassà come: trascurare, tralasciare lavori, faccende, essere negligente («non attrassate rispondermi appena ricevi il presente»);


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Federico Adamoli