Federico Adamoli
CRONACA DI UN RAMAIO TERAMANO


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     Da ultimo i Signori Spinozzi rilasciano ai Signori Adamoli il Maglio Vecchio, rotto, fuori d'uso, la relativa dema rotta cerchiata di ferro e due piommacovoli nonché quattro palmole (1) scarte, qualora i Signori Adamoli intendessero accomodarli per servirsene alla riconsegna nella fine dell'affitto non potranno pretendere risarcimento alcuno.
     Con queste modifiche la detta scrittura per ogni altra parte resta inalterata.

     Teramo 2 marzo 1890
     Giovanni Adamoli
     Gelasio Adamoli

     Tanto i Sigg. Spinozzi che i Sigg. Adamoli hanno concordemente dichiarato che essendosi riconosciuto impossibile la sistemazione del capoforma mercé le dodici colonnette delle quali è parola nella sopra notata convenzione si è di comune accordo stabilito che se ne ometterà la sistemazione, ed invece rimarrà l'encile tale

(1) Palmola: dente dell'aratro o di un ingranaggio. Nelle ferriere di un tempo, ciascuno dei denti metallici impiantati nello stile orizzontale mosso dalla ruota idraulica, che, ruotando, avevano la funzione di abbassare la coda del manico del maglio. Anche: camma di una macchina, o ciascuna delle pale di una ruota idraulica (voce del Grande dizionario della lingua italiana, Salvatore Battaglia, UTET).


Appendice B
Le ferramenta Adamoli

     La conclusione della gestione dei fratelli Adamoli nella Rameria di Villa Tordinia sfociò presto nella lunga stagione dell'attività commerciale nel settore della ferramenta, intrapresa da alcuni componenti delle due generazioni successive, i quali aprirono a Teramo cinque diversi esercizi commerciali.
     Già nel 1895 Altobrando, il fratello minore dei due ramai teramani Gelasio e Giovanni, gestiva una ferramenta in corso San Giorgio, dove prestarono servizio “in perfetto regime militare”, i nipoti Vincenzo e Federico, due degli undici figli di Gelasio.
     Intorno al 1913 la gestione del negozio di Altobrando, divenuto ormai anziano, venne proseguita da Vincenzo, che si dedicò pure alla produzione di gabbioni e di reti metalliche. La fabbrica ed i magazzini si trovavano in Via XX Settembre, mentre il negozio era sempre in Corso San Giorgio. L'attività di questi dopo un periodo di prosperità entrò in una crisi che condusse alla definitiva cessazione.


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