Umberto Adamoli
VEGLIA AL CONFINE
(Dramma in quattro atti)


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     3° CONTRABBANDIERE - Pietro, colui che trasse dalle acque della darsena, dove stava per annegare, il piccolo Mariano, figlio di Fogazzaro.

     OSTE - Ah, ah... ricordo.

     1° CONTRABBANDIERE - Ma anche la Pina, la matura Pinotta, pare che se ne sia innamorata. Più volte, l'estate scorsa, fu vista con lui tra i boschetti, e mentre in alto cantavano in letizia i fringuelli, in basso tubavano teneramente, tra il verde, i colombi.

     OSTE - Nei diritti e nelle fiamme della giovinezza.

     3° CONTRABBANDIERE - Appunto della Pinotta. Non potrebbe rendere pure a noi un qualche servizio?

     2° CONTRABBANDIERE - In che modo?

     3° CONTRABBANDIERE - Il brigadiere, per quanto so, ha bisogno di danaro, dovendo aiutare la madre, la quale, per le sventure di famiglia e per la vedovanza, vive in istato di bisogno. Che le può mandare il figlio dalla misera paga?


     OSTE - E' così?

     3° CONTRABBANDIERE - La Pinotta, con dolce grazia, e le donne raramente falliscono nelle loro imprese, potrebbe indurre il brigadiere a trattative.

     1° CONTRABBANDIERE - Ottima l'idea.

     OSTE - Non avete capito niente. Le fiamme gialle non si corrompono.

     3° CONTRABBANDIERE - Eh non si corrompono!... Anche i finanzieri sono uomini.

     OSTE - Ed io vi dico che non si corrompono. Di prove ne abbiamo tante. Non vi ricordate del Giacomin?

     3° CONTRABBANDIERE - Tentare non nuoce.

     OSTE - Tentate. Qualche cosa ci potrete sempre guadagnare.

     2° CONTRABBANDIERE - Sarebbe?

     OSTE - D'andare a Como, come il Giacomin, con scorta e viaggio pagato. Il Bimbo non scherza.

     3° CONTRABBANDIERE - Non esageriamo.


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Umberto