Umberto Adamoli
VEGLIA AL CONFINE
(Dramma in quattro atti)


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     3° CONTRABBANDIERE - Sciocchi! Ci sono i nostri begli alpini alle porte d'Italia, con il loro superbo motto: "Da qui non si passa".

     OSTE - Come motto non c'è che dire, ma per la verità noi dobbiamo aggiungere che gli alpini passano su queste nostre montagne; i finanzieri, invece, vi rimangono e sempre e per la vera guardia.

     1° CONTRABBANDIERE - E' vero. Vorremmo, però, da parte loro non so... un po' più di umanità... di comprensione.

     OSTE - Su certi argomenti, non è vero?

     2° CONTRABBANDIERE - Certamente e senza tanti scrupoli.

     3° CONTRABBANDIERE - Quando noi sappiamo che in Italia non vi sono scrupoli a frodare il fisco.

     1° CONTRABBANDIERE - Anzi è un merito. In questa nostra vallata non sono un po' tutti contrabbandieri?

     2° CONTRABBANDIERE - Non esclusi il sindaco, il curato, il medico e tanta altra brava gente.


     1° CONTRABBANDIERE - Soltanto queste benedette fiamme gialle... Ma... E a dire... soli come sono... tra i boschi... nelle ombre della notte... Ma lasciamo andare.

     3° CONTRABBANDIERE - E il brigadiere peggio degli altri. Ma chi è costui?

     OSTE - (che pare bene informato) - Dicono che appartenga a famiglia nobile decaduta, della terra di laggiù, arruolatosi nelle guardie a diciotto anni, per farvi carriera.

     2° CONTRABBANDIERE - E a mettere qui, per far carriera, tutto a scompiglio.

     3° CONTRABBANDIERE - Anche nelle donne. Il parroco di Albogasio è molto preoccupato per la simpatia che a lui dimostrano le figlie di Maria. E la signorina Anita, la figlia del Bonvisin, ne è pazza.

     OSTE - Bonvisin?


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Umberto