Umberto Adamoli
VEGLIA AL CONFINE
(Dramma in quattro atti)


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     BRIGADIERE - Se lo potessi acciuffare!

     APPUNTATO - Non sarebbe difficile se si riuscisse a vincere certi scrupoli. Il Cecchin, fortunato in questo ultimo tempo, sa che da un momento all'altro potrebbe andare a far compagnia al fratello, nella casa dalle finestre a scacchiera.

     BRIGADIERE - Vuoi dire?

     APPUNTATO - Se cercasse con l'oro un più facile passaggio, si potrebbe mettere in atto la finzione. Non bisogna avere scrupoli per chi non rispetta le sacre leggi della patria.

     BRIGADIERE - E' vero, ma per le mezze coscienze. Coprirsi di foglie d'estate, di neve d'inverno, per attendere, non visti, i frodatori, può essere lodevole; fingere un accordo per poi sorprenderli al varco, non è lodevole.

     APPUNTATO - Se l'iniziativa fosse nostra. Ma quando, o con danaro o con donne, si tenta di minare la santità del dovere, allora alla frode è lecito rispondere con la frode.


     BRIGADIERE - Secondo i casi. Ma io non ammetto che si ricorra all'insidia quando abbiamo, dalla nostra parte, la forza delle leggi.

     APPUNTATO - Per me, brigadiere, tutto quanto si usa per colpire il disonesto, è buono. Occhio per occhio, ed è saggezza antica, inganno per inganno.

     BRIGADIERE - Saggezza ormai superata.

     APPUNTATO - Intanto da Porlezza si scrive: "Che fa Oria? Si è addormentata sui primi facili allori? Sveglia, sveglia".

     BRIGADIERE - Eh, sì, sveglia! Eppure qualche cosa bisognerà fare.

     APPUNTATO - Bando, quindi, agli scrupoli. Viviamo in un mondo guasto, caro brigadiere, da lei, per la giovane età, non ancora bene conosciuto. Ovunque ipocrisia, falsità, inganno.


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Umberto