Umberto Adamoli
BERARDO DA PAGLIARA
(Dramma storico in quattro atti)


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     CONTE
     E dove si va a pescare un tal Vescovo?

     GIANGIROLAMO
     Speriamo che la provvidenza, o prima o dopo, mandi questo Vescovo.

     CONTE
     Lo manderà quando noi non vi saremo forse più.


     GIANGIROLAMO
     Se non vi siamo noi, vi saranno i nostri figli.
     (Pausa)
     Appunto: e i vostri figli?

     CONTE
     (con un parlare un poco sibillino)
     Sono su le rime, come le aquile, con lo sguardo lontano, pronti a spiccare il volo. Agitano già le ali, come gli uccelli che stanno per abbandonare il nido.
     Non vi è pietà. Tra non molto resteremo soli a riempire di lamenti questo vecchio castello. Resteremo qui, curvi sulla nostra età, ad attendere, come i vecchi di Interamnia, la nostra ultima ora.

     GIANGIROLAMO
     Non lieto il caso. E la fanciulla che doveva giungere da Penne a portare a questa rocca, con la freschezza degli anni, grazia, poesia, bellezza?


     CONTE
     (con tristezza)
     Altro miraggio attrae il cammino di Berardo.

     GIANGIROLAMO
     E il maritaggio di Colomba con il conte...

     CONTE
     (sempre con tristezza)
     Nel suo tramonto non vi è stata aurora. Anche Colomba ha rinunciato alle gioie del mondo.

     GIANGIROLAMO
     E' ciò molto penoso per voi, non per i figli. Nella vita tutto è illusione, tutto è inganno. Il destino spesso si diverte a preparare fioriti giardini, con rosee tinte per poi frantumare, sconvolgere, a un tratto, ogni cosa, e scuotere, ferire, lacerare il nostro povero cuore.
     Si va, si corre, si corre su questa povera terra, si lavora, si fantastica, si sogna, si gode magari, per poi finire, miserevolmente, in un baratro senza fondo.

     CONTE
     Purtroppo, è la verità.


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Umberto