Se mi salvo la vita è un caso .
Diario di Guerra di Antonio Adamoli (1916-1918)

a cura di Federico Adamoli


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     In questo periodo vive i giorni più difficili della sua guerra, documentando con una certa accuratezza i momenti più drammatici trascorsi tra fine ottobre ed inizio novembre del 1917, in condizioni atmosferiche estreme, trovandosi di fronte la morte. In questi giorni scrive le pagine più intense e toccanti del diario, nella desolazione che, come ha modo di sottolineare, “la mia matita nonpuò descrivere” e nella disperazione che gli fa balenare in testa l'idea del suicidio: “miè persini venuto nella mente d'ucidermi con uncolpo di fucile”. Le azioni di guerra di quei giorni seguivano quelle di fine settembre che colpirono duramente gli abitanti dell'Alta Val Camonica, che vissero nel 1917 il periodo peggiore dei quattro anni di guerra, ed in particolare quelli di Ponte di Legno, il cui abitato venne completamente distrutto da bombe incendiarie e proiettili di grosso calibro.
      Il diario di Antonio Adamoli si chiude sostanzialmente il 28 dicembre 1917, e sono presenti solo alcune sintetiche note del successivo mese di agosto, quando sono in corso le grandi offensive dell'esercito italiano che preludono al tracollo finale delle truppe austro-ungarico nel mese di novembre, e che segna la fine della guerra.
      L'istruzione ricevuta da Antonio fu molto rudimentale a causa della scarsissima alfabetizzazione dell'epoca, di conseguenza l'italiano utilizzato dal soldato, pur scritto con una calligrafia ordinata e sufficientemente chiara, risulta molto approssimativo, privo di una qualsiasi punteggiatura.
     Spesso la comprensione dei periodi è veramente problematica. Si è scelto comunque di riportare la trascrizione fedele del diario perché questa stesura, con il suo stile incerto, gli errori e le espressioni dialettali, rappresenta gli autentici pensieri del soldato al fronte. Per agevolare la lettura del diario, la trascrizione originale è accompagnata a fronte da una versione adattata dove è stata sistemata la punteggiatura, sono stati mendati gli errori di ortografia e sono state omesse le espressioni intraducibili o risultate non comprensibili, così come sono stati eliminati alcuni contenuti non pertinenti al diario (indicazione di note ed indirizzi).
      Il diario di Antonio Adamoli è conservato gelosamente dai discendenti, insieme alla sua mantella militare. Si ringrazia la pronipote Cristina Borelli che ha reso disponibile il diario, e che presenta un breve profilo biografico del bisnonno.

      Federico Adamoli