Giuseppe Di Febo
Psicopedagogia dell'umorismo


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Capitolo Primo. Umorismo e Psicologia

     Come disciplina scientifica indipendente dalla filosofia, la psicologia è molto giovane; ha appena tre quarti di secolo. Usando lo stesso modo di procedere delle altre scienze, la psicologia, con l'aiuto di metodi di ricerca e di analisi statistiche, cerca di arricchire le nostre conoscenze sul comportamento umano. Dal suo punto di vista l'approccio scientifico all'umorismo è estremamente complesso, ma, non impossibile, anche se la maggior parte delle teorie si focalizza più sul riso che sull'umorismo. Ciò è comprensibile perché il riso è un comportamento semplice e facilmente osservabile. Ma i significati del riso possono essere di un'estrema varietà e per esperienza si sa che il riso può esprimere cose completamente differenti.
     L'umorismo è una delle principali cause del riso, ma non è l'unica, perché il riso può essere provocato da molti altri stimoli, ed è estremamente difficile definirlo.
     E' impressionante il numero di termini utilizzati dalla lingua per descrivere gli atti umoristici: parliamo di scherzi, farse, barzellette, panzane, battute di spirito, frizzi, doppi sensi... Di qualcuno che ha il senso dell'umorismo diciamo che è spiritoso, spassoso, comico, esilarante e buffo.
     La commedia, la satira e l'ironia sono state oggetto di numerosi trattati molto eruditi. Il libro di Robert Escarpit (12), comincia con un'introduzione che ha per titolo "L'impossibilità di definire l'umorismo", e quasi la metà del libro si occupa del problema della definizione. In un primo momento ciò può sembrare strano perché la gente "sa" istintivamente di cosa si tratta. In generale, se si chiede a qualsiasi persona di dirci chi fra i suoi amici ha un buon senso dell'umorismo e chi non ne ha, non avrà difficoltà a risponderci; anche i bambini, come vedremo in seguito, "sanno" che cos'è il senso dell'umorismo.