Giuseppe Di Febo
Psicopedagogia dell'umorismo


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Introduzione

     Come afferma Freud: "L'umorismo è una dote rara e preziosa e sono molti gli individui che mancano addirittura della capacità di godere del piacere umoristico che viene loro offerto" (16, p. 508).
     Se c'è una cosa al mondo della quale non ci si preoccupa, è di sapere ridendo perché si ride. Il riso è proprio dell'uomo, esso è universale e specificatamente umano. Esaminando il riso da vicino, scopriamo una manifestazione fisiologica di rara intensità. Esso chiama in causa non soltanto il viso ma, nelle sue forme estreme, tutto il corpo. Quando ridiamo, non ci rendiamo conto di questi molteplici cambiamenti che si producono in noi. Ciò che avvertiamo con esso è una gioia pura, un vero piacere.
     L'umorismo, oltre a queste manifestazioni fisiologiche, contiene in sé tutta la ricchezza della psicologia umana. Comprende aspetti intellettuali, emotivi, sociali e fisiologici.
     L'umorismo, come l'amore, non è un'attività solitaria: dev'essere condiviso.
     Ciò che interessa maggiormente qui è l'aspetto dell'umorismo in educazione. Inserire un elemento di piacere nell'insegnamento è un compito importante; l'umorismo in quanto mezzo di comunicazione può far cadere le difese, rendere più gradevole l'atmosfera e creare un certo tipo di legami.
     I temi di questo lavoro sono tre. Il primo presenta l'approccio psicologico allo studio dell'umorismo. Le due grandi teorie, psicoanalitica e sociale, vengono brevemente sintetizzate. Il secondo tema concerne i possibili effetti dell'umorismo legati al lavoro dell'insegnante con i propri allievi. Successivamente vengono presi in considerazione i legami dell'umorismo con il clima psicologico che si stabilisce in classe, con l'apprendimento, la creatività e i problemi di disciplina. Il terzo tema tratta principalmente dell'influenza dell'umorismo nel lavoro di gruppo: vengono presi in considerazione alcuni effetti dell'umorismo sull'interazione del gruppo e il ruolo dell' "umorista" in queste interazioni. Nonostante si tratti di uno scritto sull'umorismo, non è uno scritto umoristico. L'obiettivo principale non è quello di far ridere, ma di contribuire alla comprensione dell'umorismo in educazione.