Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     In quanto ad andamento dei prezzi dobbiamo osservare che vi è stato un moderato aumento in lire carta mentre in lire oro (quelle che contano negli scambi con 1'estero), una sensibile diminuzione. Ciò ha costituito uno stimolo per l'esportazione e se ne sono risentiti immediatamente i vantaggi con il pareggio della bilancia commerciale e con un notevole aumento del movimento turistico.
     Secondo la relazione del Ministro delle Finanze al Gran Consiglio del Fascismo riunitosi il 5 marzo, la circolazione del biglietti, alla data del 20 febbraio, ammontava a 15 miliardi e 677,6 milioni di lire, con una riserva aurea ed equiparata di 4 miliardi e 21,6 milioni di lire: una copertura dunque di oltre il 25,6 per cento. Vi è poi la riserva complementare, come possiamo chiamarla o riserva del Tesoro, rappresentata dall'oro donato alla Patria, dal fondo valute e titoli esteri richiamati in Patria e ora a disposizione dell'Istituto dei Cambi.
     E' notevole constatare che la situazione attuale, par quanto riguarda biglietti e riserve, è quasi eguale a quella del 20 ottobre 1935: biglietti 15 miliardi e 278 milioni, riserve 4 miliardi e 315 milioni.
     Occorre tener presente poi che nei 15 miliardi e mezzo attuali sono compresi circa 1,5 miliardi di lire inviate in A.O. per i bisogni monetari dell'Impero.
     Nella stessa seduta fu dal Gran consiglio approvata la relazione del Segretario dal Partito sull'opera da lui svolta, dal 5 ottobre in poi, particolarmente per il controllo e la disciplina dei prezzi. Il dominio dei prezzi, senza pretendere un'impossibile e non desiderabile immobilità, con le necessarie divergenze tra settore e settore, è stato conseguito pienamente.