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a cura di Federico Adamoli


Il podestà che salvò gli ebrei


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     Altri documenti mi sono stati forniti dalla famiglia Adamoli, e voglio ringraziare pubblicamente, ufficialmente, l'amico Federico Adamoli per questa disponibilità: sono delle lettere - non le leggo per ragioni di tempo - inviate sempre al colonnello Adamoli, successivamente, nel 1946: 26 febbraio, da Parigi, da parte di Vitalio Behar, poi anche altri, soprattutto Oscar, Enrica, Alberto Roditi, che pure erano presenti nella nostra città; ancora i Roditi, ed altri ancora. Penso anche ad altre lettere inviate da Vitalio Behar.
     L'altra novità documentaria è un documento originale, recente diciamo, nel senso che è un documento orale. Ecco, la storia si fa anche con la documentazione orale, naturalmente con le dovute cautele, però anche questa è documentazione, ed è importante. Il documento orale scaturisce grazie al contributo di Licia Cannarutto e della sorella Rosi, che sono state nostre ospiti e ci hanno onorato della loro presenza in occasione della Giornata della Memoria nel nostro Liceo il 27 gennaio scorso. Le sorelle Cannarutto si sono riunite ed insieme ad altre amiche, ad altri amici, hanno composto di concerto una ricostruzione fedele il più possibile, attraverso l'uso della memoria. Erano soltanto delle bambine all'epoca degli eventi, però sono state molto brave a ricostruire bene gli avvenimenti di quel tempo, con una esatta ricostruzione di date e di personaggi che ormai sono quasi tutti morti. Degli ebrei triestini e non solo, scomparsi per il naturale cambio generazionale, rimangono queste memorie. Le sorelle Cannarutto rimangono le ultime viventi.



Licia Cannarutto