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Lettera testamento agli zii alla vigilia della partenza per il fronte (Torino, 18 maggio 1915)


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Torino, 18.5.915

Cari Zii Aldobrando e Ambrosina Adamoli,

questa è l'ultima lettera che scrivo da Torino; dopo domani partiamo pel confine dell'Austria. Poiché si va verso l'ignoto e verso il pericolo ritengo mio dovere di fare qui alcune disposizioni.
Voi, forse senza miei meriti, in ogni vostra manifestazione, mi avete considerato come figliolo, io non posso considerarvi che come genitori. Quindi, se mortura mi cogliesse, se la mia vita si spegnesse per la vita della Patria, passi di vostra proprietà quanto io posseggo. In tal senso ho trascritto un foglio di mia mano, e che trovasi rinchiuso in uno dei miei bauli, e proprio in quello ferrato. Ad ogni buon fine conservate la presente per poter far valere, in ogni tempo, i vostri diritti.
Della mia roba si trova: una cassa contenente ed un baule contenente biancheria, oggetti di divisa, fotografie ed altra roba ad Ascoli Piceno, presso la tenenza, una cassa ed un baule contenente pure libri, biancheria, oggetti di divisa ed altro, nel fabbricato della caserma - volante - in Torino nel magazzino del materiale per le mitragliatrici. Altra roba è presso di me. Tutto vi sarà fatto pervenire regolarmente.
Sono sicuro che Argira non si darà nessun dispiacere, e che voi continuerete a considerarla come vostra figliuola. Ad ogni modo raccomando a lei serietà in ogni cosa e virtù: il pregio ed il valore della vita sono nelle cose buone, nella virtù.
Non appena posso vi darò altre mie notizie.
Salutatemi tutti. Argira, Filomena, ecc.
Un abbraccio ed un bacio abbiatevi dal vostro aff. Nipote.
Tenente Umberto Adamoli


Lettera dal fronte

Carissimi Zii,

godo ottima salute. Per disposizioni di legge non posso dire la località ove sono; vi basta sapere che, nonostante la vita disagiata, non sono stato mai così bene come ora, e tutti siamo allegri, e si scherza e si canta. Il rombo del cannone, che tratto tratto giunge al nostro orecchio mette nel nostro sangue fremiti di entusiasmo. Siamo presi da un'invisibile impazienza di incontrarci con gli austriaci e di batterci. La guerra, combattuta per una santa causa, per l'affermazione della grandezza della Patria è bella!
Somitale è pure da queste parti.
Non mancherò, quando posso, di dare mie notizie.
Non credo che le vostre lettere mi possano giungere tanto facilmente; ad ogni modo non mancate di scrivermi, al seguente indirizzo.
- Comandante della Sezione mitragliatrici del 1° Battaglione di Frontiera R. Guardia di Finanza -
Tanti affettuosi saluti a tutti. Un abbraccio ed un bacio abbiatevi dal vostro aff.mo nipote

Umberto

Evviva la guerra! Evviva l'Italia!




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