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Corrispondenza ricevuta dai suoi superiori reduci di guerra nel dopoguerra (23 giugno 1919-6 giugno 1936)

DATA: - DA: ...

Carissimo Umberto,

Col ten. col. De Antoni - che mi ha proposto per la medaglia d'argento con bella motivazione, ma che certo non mi daranno - abbiamo proposto per la medaglia vari ufficiali del bel I° Battaglione e, fra gli altri, anche te.
Le tue proposte supplettive le ho già avute ed ho già fatto il mio rapporto; spiacente di non aver potuto citare fatti concreti e precisi perché la Sezione in quei giorni fortunati e memorabili non dipendeva dal Battaglione, ma dal 162 R.F. Ho però detto tutto quello che potevo dire conveniente nella proposta a te fatta.
Mi trovavo da pochi giorni a godere un po' di fresco ...; ma fatto già ritornar giù chiamato dal lavoro d'ufficio.
Oh! quanto si stava meglio; quando si stava peggio! Perdonami il ritardo e la fretta, che dipendono unicamente dal gran lavoro che mi dà l'ufficio e credimi sempre il tuo vecchio e fraterno
...
...

Tanti saluti e auguri ti mandano mia moglie e le mie bambine, che ormai ti sono affezionate come ad un buon amico di papà.
Ciao.


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DATA: 23 giugno 1919 - DA: Susa - Tenente S. Malandra

Susa li 23.6.919

Egregio Signor Capitano Adamoli,

mentre Le faccio le mie più vive congratulazioni per la ben meritata promozione a Capitano, aderisco volentieri alla sua richiesta del 12 c.m. Pervenutami solo ieri, inviandole altre due mie fotografie che avevo già pronte fin dal 1917.
Voglia gradire i miei più vivi saluti, con la dichiarazione sincera che La ricordo con affetto, ora e sempre.
Suo subordinato ed affettuosissimo
Tenente S. Malandra



DATA: 7 novembre 1919 - DA: Firenze - Amos Meucci

Capitano Adamoli,

Tante grazie per la tua cortesissima del 3. Firenze è bellissima; ma presenta una penuria di abitazioni tremenda; inconveniente questo che al giorno d'oggi è comune a tutte le città, grosse e piccine. Son più di 15 giorni che mi arrabatto per metter su casa, e ancora non ci sono riuscito. Mia moglie e il bambino sono a Roma, a non potrò farli venire se prima non dichiaro l'alloggio: spero entro il 20 corr.
Ho appreso con gioia la notizia delle tua visita che gradiremo moltissimo. Vorrei, però, che tu passassi di qui quando ci saranno anche i miei, per averti con noi un giorno almeno. Quindi sappiti regolare.
Qui, una volta sistemato, non mi troverò male; poiché il servizio mi sembra abbastanza comodo. E' la prima volta, dopo oltre 21 anni che sono nel Corpo, che mi capita una bella residenza. Sono stato mandato qui in seguito a mia domanda: una volta tanto mi hanno contentato!
E tu che fai nelle terre redente? Io me le immagino bellissime, e popolate da gente patriottica ed entusiasta. E' così?
Nella attesa del piacere di rivederti, e di passare qualche lieta ora in tua compagnia ti stringo affettuosamente la mano.
tuo
Amos Meucci

Firenze 7.11.919



DATA: 26 luglio 1920 - DA: Trieste - Quirino Giombini

Gentilissimo Sig. Capitano,

Oggi ho varata la sua domanda per ottenere la promozione per merito di guerra al grado di capitano. I rapporti informativi dei Cav. De Antoni e Squadrani sono ottimi, mentre il Cav. Bellenghi ha dichiarato che quando avvennero i fatti da Lei esposti aveva già ceduto il Comando del Battaglione.
Mancano i rapporti degli ufficiali del R. Esercito (Colonnelli Basso e Rossi) per i quali provvederà il Com. Generale.
La cosa ha preso un'ottima piega e son sicuro che Le sarà resa giustizia.
Il maggiore Squadrani, nel rapporto informativo, ha comunicato che indipendentemente dalla medaglia che Lei ha già avuta e dalla recente proposta per la promozione per merito di guerra, ha avanzato giorni fa, riprendendo in esame la condizione degli ufficiali del 1° battaglione, una seconda proposta a Suo favore per farle avere un'altra medaglia (non si sa se di bronzo o d'argento) con la seguente motivazione:
"Perduta in precedenti furiosi combattimenti la Sezione mitragliatrici che comandava, chiese ed ottenne il comando di un elemento di trincea, che tenne per vari giorni impegnato col nemico, dando prova di alto valor militare e di eccezionale resistenza; prezioso aiuto al suo comandante di battaglione, magnifico esempio ai propri dipendenti".
Come vede, vi sono ancora persone animate dal sentimento della giustizia.
Prendono invece una dirittura non troppo buona le proposte che fece Lei per i mitraglieri.
Questi ultimi, per il loro grado e per il tempo trascorso, sono sfuggiti al ricordo dei superiori e perciò vi sono delle incertezze, dei "ma" e dei "non ricordo".
Ad ogni modo anche esse andranno avanti.
Non La dimentico mai, e spesso qui si parla di Lei che seppe essere superiore e fratello ad un tempo.
Le Sue notizie mi giungeranno sempre particolarmente gradite e serviranno a ricongiungere il mio spirito, depresso dallo snervante lavoro d'ufficio, ad un passato che conserva quanto vi possa essere di più delicatamente memore.
Si abbia l'augurio di ogni bene ed un saluto affettuoso e rispettoso da suo dev.mo
Quirino Giombini

Li 26/7 920 da Trieste


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DATA: 25 ottobre 1922 - DA: Sorgà - Generale Vittorio Murari Brà

Caro Capitano
Ricevo la gradita sua 22 corr.
La ringrazio, interprete sicuro del sentimento di tutti i reduci della brigata Ivrea, di quanto si ripromette di fare.
Non ho difficoltà ad inviarle la mia fotografia; soltanto qui non ne ho copia. Fra qualche giorno andrò a Torino, sarà mia cura di farla riprodurre e di inviargliela.
Gradisca i miei cordiali saluti.
Aff. Vittorio Murari Brà



DATA: 19 maggio 1924 - DA: Salerno - Raffaele Basso

MILIZIA VOL. S. NAZ.
Il Console Generale
Salerno li 19 - V - 1924

Caro Capitano,

La ringrazio di cuore della gentile lettera inviatami e più ancora del ricordo che serba di me. Anch'io ricordo con grande affetto i miei buoni e calorosi commilitoni a vorrei poterli abbracciare uno per uno per dimostrar loro di quanta riconoscenza essi abbiano diritto dal nostro Paese.
Rammento la sua eroica sezione mitragliatrici e l'efficacissimo aiuto da essa dato al mio tartassato reggimento sul Costesin, in quelle epiche giornate di cui in questi giorni ricorre l'anniversario.
A noi superstiti rimane la soddisfazione di poter pensare che abbiamo fatto completamente il nostro dovere e che nulla la nostra coscienza deve rimproverarci.
Grazie di nuovo, caro Ada moli, del suo cortese ed affettuoso ricordo; le stringo affettuosamente e cordialmente la mano.

Aff.mo Raffaele Basso



DATA: 11 aprile 1929 - DA: Silvi Marina - Umberto Adamoli
A: Amos Meucci

Silvi Marina, 11.4.929

Carissimo Meucci,

ti ringrazio per l'argomento molto. Tutto quel che potrei dire, con la tua dotta penna, sull'azione del Costesin, non varrà mai troppo. A quota 1528 si compì dalle fiamme gialle, anzi si scrisse la più fulgida pagina di valor militare.
I vari documenti me li perdette, purtroppo, una guardia, sul ripiegamento dalla Baisizza. Gli somministrai è vero una buona dose di legnate, ma ciò non valse a farmi ricuperare i documenti smarriti. Non ti posso quindi mandare molto.
Nel libro del generale Murari Brà troverai, nei suoi particolari, la carta della zona di azione da te desiderata. A pagina 76 vi è riportata la descrizione di un giornalista austriaco, sull'azione del Costesin q. 1521. Il forte punto d'appoggio, di cui parla, era costituito, per tutta la giornata del 21, dalle due mie armi, e l'assalto sferrato dalle fanterie nemiche, nettamente e furiosamente respinto dalle mie mitragliatrici. A pagina 112 il generale dice che l'ultimo a ritirarsi, alle ore 18, era il carissimo colonnello Rossi, con un pugno di eroi leggendari. Questo pugno di eroi era costituito, appunto, dai mitraglieri delle fiamme gialle. Da un biglietto a me spedito nel 1922, il generale Murari Brà ricorda ancora con ammirazione gli eroici mitraglieri gialli che sul Costesin si coprirono di gloria; tale ricordo è ancora conservato in una sua lettera, nel 1924 dal colonnello Rossi, Comandante uno dei reggimenti della Brigata Ivrea. Ti rimetto l'una e l'altra. Costituiscono, pure, un importante documento, le due lettere che pure ti mando, del generale Acquarone. Da quanto egli nella sua inchiesta seppe e da quanto mi scrisse appare sempre luminosa l'azione da me svolta e dai miei su quota 1528 del Costesin. Molte cose, per l'onore dell'Esercito italiano, io non potetti dire, certo io dovetti puntare la mitragliatrice anche su i nostri che vigliaccamente si arrendevano, passavano al nemico.
Ti mando ancora un ordine del giorno per il battaglione, ove si fa pure cenno alla mia condotta sul Costesin. Tieni ancora presente che nei giorni precedenti, come appare anche dai due uniti ordini, per la fiducia che ispiravo, dovevo accorrere ove maggiore era il pericolo. Perché non si ebbe la medaglia d'oro? Sono molti i perché, facile ad intuirsi. Mi mancano qui le fotografie migliori, forse le avrò a Teramo. Te ne mando ad ogni modo qualcuna nelle quali potrai tu scegliere.
Ed ora l'augurio di una vittoria senza contrasti. Dopo ci rivedremo per festeggiare qui con le .. e col dorato ... la tua vittoria.
Affettuosamente ti saluto.
Umberto Adamoli

P.S. Non vi è esagerazione quanto scrissi sulla Rivista della R. G. di Finanza n. 9 del 1922. Tieni tua questa Rivista? Scrivimi per i miglioramenti che ti potranno servire. Per l'azione del Costesin avemmo 3 med. argento e mi pare 7 di bronzo.



DATA: 6 giugno 1936 - DA: Vercelli - Generale Luigi Rossi

Vercelli 6 giugno 1936, XIV

Caro Adamoli,

Rispondo subito alla Sua graditissima lettera per ringraziarla del buon ricordo, nonché delle cortesi espressioni che ha volute rivolgermi.
Quella del Costesin è stata realmente un'azione di guerra così notevole che chi ha avuto, come Lei ed io, la fortuna di parteciparvi non può che costantemente ricordarsene.
Se quella importante posizione non avesse così tenacemente resistito, i margini meridionali dell'Altipiano dei 7 Comuni sarebbero stati gravemente compromessi, poiché le linee di Valletta, di Costalunga, del Carsio e del Cengio, che hanno in seguito così ben resistito, non erano allora né guarnite né in condizioni di assicurare una efficiente resistenza.
Grazie alle nostre truppe che hanno saputo in quei tre giorni del maggio 1916 fare così bene il loro dovere!
La brigata Ivrea, nella quale i difensori del Costesin, anche se di altre armi, erano allora inquadrati, hanno bene ... della Patria.
E ben guadagnato è stato il bronzeo legno del valore che le è stato ...!
Nella sua lettera mi scrive di una relazione austriaca, letta di recente, che avrebbe avuto espressioni ... per quella nostra indimenticabile resistenza. Mi sarebbe gradito di averne conoscenza. Non le dispiacerebbe di farmela avere, coll'impegno del sollecito ritorno?
Ed ora passo a darti mie notizie.
Salute attualmente buona, ma gli anni passano e cominciano a rendersi evidenti le tracce della incipiente vecchiaia - per quanto il mio aspetto possa essere ancora quello dell'uomo in buoni condizioni.
Anche a riposo cerco di non stare completamente in ozio, e, fra le altre onorifiche occupazioni, ho anche quella di presidente di Federazioni Combattenti. Avevo anche la presidenza provinciale del Nastro Azzurro, ma l'anno scorso, non essendo floridissimo in salute, l'ho ceduta ad altro Camerata.
Sarei venuto il 29 giugno a Napoli, ma i viaggi lunghi e gli strapazzi non sono più per me.
E Lei che cosa fa di bello?
Se vorrà ancora ricordarmi mi farà piacere.
Se a Teramo risiede il Colonnello De Albentis che, quand'ero capitano, ebbi per parecchi anni collega ed amico all'81° Fanteria, ad Ancona ed a Roma, mi farà cosa gradita se vorrà fargli i miei saluti, sempre nuovi e cordiali.
A Lei ogni fortuna ed una buona ed affettuosa stretta di mano.

Aff.mo
Generale Luigi Rossi




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