Umberto Adamoli
FAMIGLIE STRINA-ADAMOLI. DA COMO AD AQUILA


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     Nel luglio seguente, ad ogni modo, le nostre famiglie, strette ormai da vincoli di parentela, si ritrovarono a Tempera, per trascorrervi l'estate.
     CANCELLATO A MATITA - In quell'anno, alle consuete gite, si aggiungeva quella alle acque di San Franco, avvolte dalla leg

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     CANCELLATO A MATITA - Rientravano a Tempera, dopo il tramonto, con l'animo pieno di pensieri, di fede, di nuove speranze.


     Nel settembre, nel giorno della festa della Madonna, gli Strina davano il consenso per il fidanzamento della signorina Doralice, con il signor Giuseppe Adamoli, loro socio in quell'industria, bene sviluppata. In conseguenza, i due promessi sposi, avendo maggiore libertà, potevano intrattenersi più a lungo, nelle loro conversazioni, e potevano fare anche solitarie passeggiate lungo il Vera, alberato di salici e di pioppi, tra i quali s'aggiravano le libellule e cantavano i fringuelli e le capinere. Talvolta si spingevano ad una delle sorgenti, la maggiore, che, ad un chilometro, scaturiva dal fianco di una collina rocciosa, spumosamente rumorosa, bianca come neve, unendo al canto dell'acqua, il canto intimo dei loro animi, vaganti nei sogni.

     Nel dicembre, prima delle feste, rompendo ogni altro indugio, nell'intimità familiare, si celebravano le nozze Adamoli-Strina. Non consentivano i tempi un qualche lontano viaggio. Gli sposi felici, quindi, dopo una visita alla storica Sulmona, rientravano a Tempera, per iniziarvi una nuova vita.
     Egli, l'Adamoli, riprendeva, nell'azienda, con maggiore fervore, il suo posto di lavoro; lei, la Doralice, si metteva coraggiosamente a capo della casa, ponendo nel miglior modo in atto quelle cognizioni apprese dalla buona mamma.


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