Umberto Adamoli
IL BIMBO DI ORIA
(Dramma in due tempi)


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     Alle gloriose Fiamme Gialle d'Italia
     Dedico
     Queste poche pagine
     Di ricordanza affettuosa
     Di verità e di Vita


     PRIMO TEMPO

     Dopo molti anni, ad Oria di Valsolda, vi giunge Erio, il Bimbo di "Veglia al Confine", prendendo alloggio nel piccolo albergo. E' in un giardino che guarda il lago. Tempo sereno. Il sole va verso il tramonto. Seduto presso un tavolinetto, sorseggia un caffè.


     SCENA PRIMA

     GIUSEPPINA - (donna spigliata, di età matura, avvicinandosi ad Erio) Mi vuol parlare, non è vero? Eccomi qui. Dica, dica.

     ERIO - (giovanile pur nella sua avanzata età) Mi debbo congratulare, prima di tutto, con lei per l'ottimo alloggio, sotto ogni aspetto. Ottimo anche questo caffè, con il suo profumo. Già, la Svizzera è vicina.

     GIUSEPPINA - Ma la Svizzera, mi scusi, non produce caffè.


     ERIO - Lo so, lo. Ma ne importa, di qualità pregiata, attraverso l'Italia. Torna poi, quel che è curioso, in Italia, senza pagamento dell'imposta di confine. Dico bene?

     GIUSEPPINA - In molti casi è così. Ma l'assicuro che io acquisto il caffè soltanto dagli spacci italiani, in regola con le leggi.

     ERIO - Cosa rara nei paesi in confine con la Svizzera. Brava. Congratulazione per gli onesti sentimenti. (Dopo uno po') Si deve stare ancora bene in questo piccolo mondo, un tempo tanto ricercato e benedetto dalle anime desiderose di silenzio, di solitudine, di pace.

     GIUSEPPINA - Proprio male non si sta, ma anche qui con le nuove ansie, le nuove passioni, la nuova operosità tutto dell'antico è stato travolto, con gioia per gli uni, con amarezza per gli altri.


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Umberto