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Umberto Adamoli
Un segmento specifico della gestione delle risorse umane:
la pianificazione della formazione. Un caso aziendale: la spa Barilla G. e R. F.lli


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     La politica espansiva in quel periodo ha condotto all'acquisizione dei pastifici Voiello e Saef, del Mulino Basile di Altamura e il varo a Caserta della Forneria del Sole.
     Qualche dato renderà più esattamente l'idea della dimensione dell'azienda.
     Nell'esercizio 1986 il fatturato è stato di 1381 miliardi, con 62 miliardi di utile avi netto delle tasse. Tra il 1979 e il 1986 il personale è passato da 2 mila a 3800 dipendenti e gli stabilimenti da cinque a tredici. La società detiene quindi il 27 % del mercato i tali ano della pasta e il 24 % del mercato dei prodotti da forno. Una leadership incontrastata.
     Se si assume come ottica di riferimento il mercato europeo la situazione non muta essendo la Barilla la leader di mercato con una quota pari al 15,5 per cento.
     E' un primato larghissimo se si pensa che il maggior produttore francese tiene la seconda posizione con l'8,7 per cento.
     Ma l'export Barilla non ha soltanto canali europei. Ben cinquanta sono i paesi investiti dalla qualità Bari Ila. Ciò che testimonia che al di là degli avanzati sistemi di gestione, degli studi di marketing, dei continui investimenti per nuovi impianti (nel 1986 quasi 114 miliardi e, per il prossimo triennio, altri 500, con un rapporto investimento-fatturato del 9-10 per cento mentre per le maggiori aziende alimentari americane è attorno al 4,5 per cento).
     L'esame del caso Barilla, pur limitatamente alla gestione della formazione, avviene in un momento topico della vita aziendale.
     La decisione fondamentale assunta in questa fase della sua esistenza è quella di trasformarsi da azienda nazionale in azienda multinazionale.