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Il progetto “I fabbri valsassinesi a Venezia”, realizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha come obbiettivo il riordino degli Archivi Parrocchiali di Indovero con Narro, e degli altri paesini circostanti come Vendrogno, Premana, in modo che lo storico possa ritrovare nel complesso delle carte i documenti relativi al flusso migratorio che portò decine di famiglie di fabbri dall’alta valsassina a Venezia.
Al termine del riordino, oltre ai documenti relativi ai fabbri ferrai, sono emerse altre tipologie di fonti che potranno alimentare non solo le ricerche genealogiche e la storia locale, ma anche la storia religiosa di queste parrocchie e le mentalità collettive.
L’Archivio di Indovero con Narro conserva fonti di grande interesse per la storia della predicazione nella seconda metà del Settecento e nell’Ottocento.
Conserva infatti un complesso documentario di 130 prediche di parroci (è probabile che tra questi sacerdoti ci sia qualche Adamoli visto che la famiglia ha dato tanti parroci) che hanno predicato l’anno liturgico nella zona.
Notizie certe sullo stato delle varie comunità dell’alta Valsassina sono reperibili solo a partire dalla seconda metà del Cinquecento, quando, sotto l’impulso al rinnovamento del mondo cattolico promosso dal Concilio di Trento, si moltiplicarono le visite pastorali che avevano lo scopo di controllare le singole parrocchie da parte delle autorità religiose. Queste visite periodiche erano accuratamente registrate e gli atti conservati. La prima visita pastorale viene effettuata da Carlo Borromeo, il futuro San Carlo. Lui incontra i parroci e ascolta i rappresentanti della comunità, visitando oratori e chiese. Della visita viene redatta una precisa relazione in cui troveranno posto anche annotazioni sociologiche sulla popolazione, derivate dagli “Stati delle anime”, compilati dallo stesso parroco..
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