Marisa Adamoli
Dal paesaggio incantato delle Grigne, al Gran Sasso d’Italia:
un viaggio ricco di storia, ideali politici, passioni, sogni, legami e tradizioni


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       La storia di questa valle ha origini lontane.
      In un tempo in cui il silenzio dell’uomo regnava sovrano sulla terra , coraggiosi pellegrini nomadi, oltre 4000 anni fa, noti a noi con il nome di Celti giunsero nelle terre della meravigliosa Valsassina, da quel giorno la storia di questa valle, dominata da una natura incontrastata, divenne vecchia quasi quanto l’umanità stessa. Le più antiche testimonianze archeologiche dei primi abitatori risalgono ad un arco di tempo compreso fra la prima e la seconda Età del ferro e sono state trovate nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di Casargo, frutto di fortuiti ritrovamenti alla fine dell’ottocento. Si tratta di tombe del periodo celtico, del tipo sia a cremazione sia a inumazione che hanno restituito reperti di vario genere (fibule, spade, puntali di lance, un’accetta, un falcetto in ferro, resti di ossa umane) e interessanti corredi tombali di guerrieri celti, ricchi di armi e di utensili in ferro, conservati nel “Museo delle Grigne” di Esino Lario. Questi prodotti provenivano dall’artigianato locale, il cui sviluppo era favorito dalla presenza di miniere ferrose, il cui sfruttamento proseguì per secoli attestando la presenza umana stabile in questo territorio.
      Un ampio fondovalle dominato dalla massiccia sagoma del monte Legnone è la cartolina di presentazione del paese di Casargo situato a 800 metri di quota, pochi abitanti che la popolano soprattutto nel periodo estivo. L’insediamento umano nella val Casargo risale certamente ad epoche molto remote. Secondo gli storici sacerdoti, Pasetti e Umberti l’etimologia sembra far derivare il nome Casargo dal celtico Casarch e dopo in seguito alla romanizzazione del territorio “Casa Argi”, in onore della divinità dai cento occhi “Argo” e quindi particolarmente indicata per presidiare un luogo di vedetta. Secondo il racconto di Plinio il Giovane, furono gli Oroboi i primi abitatori della valle (oros, monte bios, vita) e il ritrovamento di una punta di freccia che si ritiene risalga a 4000 anni fa costituisce la più antica testimonianza celtica di Casargo.
      A favorire gli antichi stanziamenti contribuirono le stesse caratteristiche del territorio, la presenza nelle vicinanze di giacimenti minerari(ferro, rame e non solo) ha certamente avuto un ruolo importante nella costituzione dei primi nuclei stabili in questa area. I Celti furono i primi a cavare da queste montagne i minerali come il ferro che veniva fuso nei “forni fusori” della valle alimentati dal carbone di legna tratto dai ricchi boschi che ricoprivano i fianchi dei monti. La stessa valle, modellata dai ghiacciai, attraversata da torrenti, offriva pascoli fertili, boschi cedui e un clima favorevole.


Veduta di Casargo (Alta Valsassina)


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