Lettere della Guerra dall'epistolario di famiglia

Dal 25 luglio 1943 alla liberazione, lettere di civili e militari

a cura di Federico Adamoli



03/12/1944, Salvatore Rizzacasa, Roma

      Roma 3 dic. 1944
      
      Carissimo Umberto.
      Abbiamo finalmente avuto da Gelasio dei particolari sulla odissea che anche tu hai subita in dipendenza della guerra ed insieme con la famiglia. Molta pena ha prodotta in noi la notizia della carcerazione da te sofferta per circa dieci giorni come ricompensa alla preziosa opera spiegata con tanto spirito di abnegazione e di civismo nell'interesse della cittadinanza e degli sfollati, a pro' dei quali, specialmente, so che ti sei moltiplicato! Meno male che alla tua benefica attività, così disinteressatamente posta in essere, ti è derivato per lo meno il conforto di quel plebiscito di consensi e di attestazioni con cui tutte le classi cittadine e politiche hanno ritenuto doveroso di intervenire in tuo favore per affrettare la tua liberazione. Di questa ci rallegriamo vivamente, augurandoti di conservarti sempre in ottima salute, dopo tante scosse subite nel fisico e nel morale.
      Avrai da Gelasio (che abbiamo rivisto con tanto piacere) notizie sulla buona nostra salute.
      Ed intanto abbiti, insieme con Clarice e con la Sig.na Irma, i più vivi ringraziamenti per la buona disposizione all'ospitalità che volevate apprestarci durante il triste periodo del nostro sfollamento, e, in pari tempo, i più cordiali saluti di noi tutti, con un abbraccio dal tuo aff.mo Salvatore [Rizzacasa]