[Scheda del Libro]

[Presentazione del libro]

[Recensione di Paolo Martocchia]

Dieci passi verso l'azzurro, romanzo di Giuseppe Di Febo,
(Seneca Edizioni, 2008)

     Andrea, disabile affetto dal morbo di Parkinson, si ritrova ad affrontare una situazione familiare problematica sul piano logistico ed affettivo, che non riesce a gestire nei migliori dei modi, per via del suo mite temperamento e delle sue convinzioni religiose, troppo legate alle proprie emozioni ed alla concezione fideistica dell’esistenza. Succube di una moglie, che lo avversa in tutti i modi, finisce per subirne gli effetti degli infausti disegni, orditi all’insegna della materialità e della situazione patrimoniale. Incapace di reagire e prostrato dalla sua malattia, viene costretto a lasciare la sua casa e soprattutto le sue figlie, che ama più di se stesso. Cerca di farvi ritorno, almeno nelle festività natalizie per porgere umili e affettuosi doni, ma viene rigettato e ripudiato, ritrovandosi solo, rovinosamente abbandonato sul marciapiede della strada, che tante volte ha percorso verso l’amore delle figliole.
      Bloccato dai tragici risvolti della sua patologia, inizia a rassegnarsi ad una fine imminente, ma all’ultimo istante si ricorda di un amico, Riccardo, e lo chiama disperatamente. Quest’ultimo risponde, accorre in suo aiuto ed insieme cominciano un cammino, che porterà Andrea a ritrovarsi una personalità ed una dignità inaspettate. Guidato dalla razionalità e dall’esperienza di vita di Riccardo, infatti, egli prova e riesce a battersi, concedendosi una sorprendente rivincita nei confronti della recalcitrante ed odiosa moglie, ma non dimentica mai di essere uomo di fede, cosa che lo porta persino a scontrarsi con il suo amico e a declinare ulteriori suoi consigli. Riccardo si allontana, suo malgrado, convinto che Andrea tornerà al tragico punto di partenza, vittima della propria ingenuità ed illusoria fede.
     Il finale della storia, è intersecato e sedotto da mirabili, nonché sconcertanti sorprese, tante, che lo stesso Riccardo ne esce stremato e stravolto nelle convinzioni esistenziali…E forse anche il lettore.




Una presentazione del libro