Augusto Fichtner
Besozzo, il suo castello, i suoi sotterranei


Pagina 7 di 10

        In quella che sembrerebbe essere la terza cerchia di mura, esiste un passaggio sotterraneo (utilizzato durante l’ultimo conflitto quale rifugio antiaereo), che collegava presumibilmente questa zona con l’interno del mastio e/o altre zone del castello. L’acceso a questo passaggio è ricavato all’interno della cinta di mura: all’entrata, girando a sinistra, dopo tre o quattro metri, il corridoio forma un angolo retto, e dopo alcuni metri, il passaggio è murato con sassi e ciottoli di fiume, che sbarrano la parte che è rivolta a est-ovest; (foto 24) la direzione di questo cunicolo è verso il mastio, ed è all’interno del muro di cinta rivolto a ovest, illuminato da feritoie, aperte sino agli anni 70/80 del 900, oggi tutte chiuse.
        La leggenda popolare afferma che il cunicolo fu chiuso dopo che un bambino s’inoltrò perdendosi e ricomparendo dopo alcuni giorni un’altra zona di Besozzo Superiore; più probabilmente il muro divisorio fu eretto in epoca storica, forse nel 400, quando sui resti del castello originale fu, su una parte, eretto il cosiddetto Castello Cadario (nel 400 da Facino Cane) e su un’altra parte il cosiddetto Castello Besozzi, poi nell'ottocento divenuto Adamoli. E’ presumibile che ad un certo punto esistesse una camera dove si congiungevano diversi cunicoli provenienti da più direzioni, e mediante altre rampe di scale, conducessero sia al Maschio sia in altre parti del castello, probabilmente verso la parte rivolta a nord che forma una sella, cioè verso l’odierno castello Cadario.
        Si accede alla parte più antica del cunicolo, ad un paio di metri dell’entrata ricavata nelle mura, che a seguito del passaggio di proprietà avvenuto in questi ultimi trent’anni, ha subito delle modificazioni; infatti è stato elevato un muro con mattoni forati, che attualmente è in parte abbattuto in modo da permettere il passaggio, con qualche fatica (foto 25), mentre sulla destra, entrando, fu eretto sempre in epoca remota, un’ulteriore muro con ciottoli di fiume che fa da parete ad un ulteriore cunicolo di cui si dirà più oltre.
        Il Mastio si trova su un largo terrapieno che è sorretto da alte mura, dove la parte ovest dà sul cortile del castello Adamoli (foto 26), quella a nord su castello Cadario (foto 27), e la parte est, dà su tre cerchie di mura sempre nella proprietà Cadario, trasformate in terrapieni con impianti di viti (foto 28). Allo stato attuale non è evidenziato un collegamento fra queste parti con scale in muratura: è impensabile che vi fosse un collegamento fatto con scale volanti. Ove attualmente vi è un’ala del Castello Cadario, sicuramente un tempo insistevano dei fabbricati adibiti a stalle, magazzini e abitazioni; inoltre è accertato che esisteva, in questa zona, una chiesa chiamata Santa Maria in Arce, perché non solo è menzionata in una lettera di San Carlo in cui ne raccomanda l’abbattimento a causa del degrado in cui si trovava, ma ancora nel catasto di Maria Teresa ne sono evidenziati i resti, ora del tutto scomparsi.