Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     Tutto ciò appare comprensibile quando si pensi che la politica generale del Gabinetto Blum inficiata da un lato dalla agitazioni operaie e dalle loro ripercussioni sui costi di produzione, dall'altro dal problema spagnuolo a dai timori che esso alimentava nel pubblico, non appariva come la più adatta a risvegliare la fiducia nei detentori di capitali. Altre circostanze influirono ad aumentare la sfiducia dei risparmiatori: l'enorme deficit del bilancio dello Stato, il malessere creato nell'industria dall'aumento dei costi non compensato da un corrispondente aumento nel giro dagli affari, 1'incertezza regnante sulle vere condizioni dalla Tesoreria, i limiti posti dal Governo alla indipendenza dell'Istituto di Emissione ed infine le sorprese di fronte alle quali veniva a trovarsi il pubblico francese. Così per esempio il 28 gennaio, all'assemblea generala degli azionisti della Banca di Francia, mentre il Governatore Labeyrie annunziava il successo della politica di largo credito inaugurata da quattro mesi e si impegnava di continuarla, poche ora dopo veniva invece resa pubblica la notizia del rialzo del tasso di sconto. La sfiducia è infine aumentata dai bilanci settimanali della Banca sui quali reca meraviglia trovare indicata sempre la stessa quantità di metallo, quando, da ogni parte, negli ambienti finanziari si segnalano importanti spedizioni di oro all'estero effettuate dall'Istituto per conto di alcuni stabilimenti finanziari.
     Intanto il 15 giugno il Consiglio dei Ministri decide di chiedere alla Camera i pieni poteri, per procedere per via di decreti a riforme fiscali onde fronteggiare la situazione di tesoreria. Le riforme consistono nell'inasprimento dell'imposta sui redditi superiori a 60 mila franchi; in un aumento dei diritti sui tabacchi, sui fiammiferi, sugli alcools e sulle dogane; in un aumento delle tariffe ferroviarie e postelegrafoniche, nonché del prezzo del gas e dell'elettricità e nell'elevazione della cifra precedentemente stabilita degli anticipi della Banca di Francia allo Stato.