Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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PARTE TERZA: FRANCO E LIRA

Le fasi precedenti e l'allineamento
Politica economica del governo fascista e del Ministero Blum


La politica economica del governo fascista e le sue fasi principali.

     L'economia italiana è uscita dalla grande guerra in condizioni precarie: finanza pubblica, nazionale e locale, dissestate; circolazione monetaria avariata, l'agricoltura impoverita per l'abbandono di parecchie cultura e la diminuzione del bestiame, la flotta mercantile considerevolmente ridotta e la rete ferroviaria seriamente deteriorata, approvvigionamenti di merci diminuiti, lo Stato indebitato per le immense spese sostenute all'estero per il rifornimento di materie prime e derrate.
     La fine della guerra aggravò ancora più tale situazione; arrestando la produzione delle forniture di guerra si provocò una grave crisi in molte industrie le quali dovettero mutare la loro produzione, riadattando il loro materiale e dirigendo i loro capitali e la loro mano d'opera verso un'altra direzione. Bisognava in una parola “trasformare una economia di guerra in una economia di pace e una tale trasformazione non poteva avvenire senza scosse, senza incertezze e senza perdite più o meno considerevoli" (Camillo Supino: Storia della Circolazione cartacea in Italia dal 1860 al 1928, Milano, 1929).
     La situazione italiana non poteva essere risolta né da un governo liberale, né da un governo socialista: non dal governo liberale perché, date le posizioni impari del capitalista e del lavoratore, si sarebbe risolto in un sopravvento del primo sulla classe lavoratrice; non da un governo socialista perché questo pretendeva di favorire il proletariato annientando le altre classi. Il fascismo ha sostituito al materialismo di tali sistemi ciò che era la vera volontà del popolo italiano, quella stessa volontà che condusse gli Italiani in guerra per il raggiungimento di un solo ideale: la grandezza della Patria. Non è per gusto di enfasi o di retorica che ho voluto ricordare nella mia tesi la premessa e la sostanza spirituale della dottrina fascista, ma è perché soltanto su di essa ho sentito di poter dar vita alla mia tesi, al di fuori di essa avrei avuto la sensazione di uno studio freddo ed amorfo che avrebbe annientato le mie energie; inoltre perché soltanto con le premesse spirituali si può comprendere la politica economica del Governo fascista.