Giovanni Adamoli
L'allineamento monetario dell'ottobre 1936


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     La fase finale al apriva il 14 febbraio, quando il Governatore dello Stato del Michigan proclamava una moratoria bancaria di una settimana allo scopo di fermare una corsa agli sportelli, che nelle grandi banche di Detroit era divenuta generale.
     Il 21 febbraio lo Stato del New Jersey, imponeva per legge restrizioni speciali al ritiro dei depositi dalle Banche, antecendenti all'entrata in vigore della nuova legge. Seguivano disposizioni consimili negli Stati dell'Ohio, Indian e Maryland.
     Ai primi di marzo le Banche rimanevano chiuse negli Stati dell'Alabama, California, Idaho, Kentuchy, Luisiana, Mississipi e Tennexaì. La paralisi completa del sistema bancario non poteva tardare. Incominciavano intanto le tesaurizzazioni in valuta e in oro, nonché qualche fuga di capitali dagli Stati Uniti verso l'Estero.
     Nella prima settimana di marzo furono ritirati in contanti 750 milioni di dollari dalle banche e due giorni dopo altri 818 milioni furono prelevati. La circolazione monetaria dovette quindi essere aumentata e raggiunse la cifra record di 7.538 milioni di dollari. Non era possibile aumentare ulteriormente tale circolazione senza abbassare il limite legale di copertura. Il 4 marzo una moratoria di due giorni venne proclamata a New York. Il giorno dopo le banche di Chicago e di Philadelphia rimaneva chiuse.

2) Roosevelt: abbandono del 'Gold Standard'

     Il nuovo Presidente, Franklin Roosevelt, inaugurava con un discorso la sua ascensione al seggio presidenziale, mentre l'intero sistema finanziario dell'Unione era in stato di completa paralisi. Egli si impegnava allora di provvedere alla legislazione necessaria allo scopo di sorpassare la crisi economica e finanziaria del momento e, senza recar pregiudizio al prestigio del paese all'estero, di voler anteporre i problemi interni a qualunque problema di politica estera: "il sacro egoismo". Diverse sono le opinioni sulla preparazione economica di F. Roosevelt, ma è doveroso riconoscere che giammai un uomo aveva preso possesso del potere, nella più grande democrazia occidentale, in condizioni economiche e finanziarie così disastrose.