Gelasio Adamoli
Innovazione tecnologica, impresa e competitività


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     I tre concetti sopra esposti (appropriabilità, progetto dominante e risorse complementari) operano tra di loro in maniera strettamente interrelata.
     Se l’innovatore gode di una protezione sicura, per un certo periodo di tempo fruirà di un vantaggio relativo che gli permetterà di introdurre sul mercato la propria innovazione e di beneficiare, in modo esclusivo, dei relativi profitti. L’innovatore cioè avrà il tempo di definire il disegno dominante del nuovo prodotto e di acquisire le risorse complementari necessarie alla sua commercializzazione.
     Se l’appropriabilità non è alta (l’appropriabilità è più un eccezione che una regola), gli innovatori devono dotarsi di una strategia per arginare il flusso degli imitatori. La competizione varierà a seconda che l’industria sia in una fase paradigmatica o preparadigmatica.
     Nella fase preparadigmatica, se l’imitazione è facile, gli imitatori possono intervenire modificando in modo significativo il prodotto pur continuando a basarsi sul progetto fondamentale dell’innovatore. Così i “follower” hanno una buona possibilità di vedere fissato come standard industriale il prodotto da essi modificato, con conseguente svantaggio per l’innovatore.
     Nella fase paradigmatica, invece, assumono rilievo critico le risorse complementari. Infatti, se l’innovatore si trova in un regime debole di appropriabilità, tutti i profitti provenienti dall’innovazione potrebbero essere incamerati dalle imprese imitatrici che già controllano le risorse complementari chiave.