Gelasio Adamoli
Innovazione tecnologica, impresa e competitività


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3. Il modello di Abernathy ed Utterback

     Il modello del ciclo di vita del prodotto è stato affinato dal lavoro di Abernathy e Utterback.
     Obbiettivo degli autori è di dimostrare come: differenti imprese in differenti stadi di sviluppo reagiscono a pressioni diverse con diversi tipi di innovazione.
     All’inizio, nel loro schema di riferimento, l’evoluzione tecnologica è caratterizzata dall’esigenza di migliorare le prestazioni del prodotto. La concezione di quest’ultimo è molto fluida per cui la sua presenza sul mercato è diversificata. Quindi, in questo stadio, caratterizzato da una prevalente presenza di piccole imprese, l’innovazione di prodotto predomina fino a quando non si raggiunge un “disegno dominante”, ossia una sua configurazione ottimale.
     Con lo stabilizzarsi della progettazione del prodotto, e la sua crescente richiesta da parte del mercato, si impiegano metodi di produzione progressivamente automatizzati e l’innovazione nel processo subentra come fattore innovativo principale al fine di diminuire i costi. In questa fase, attore incontrastato del mercato è la grande impresa.
     Da ultimo, l’innovazione di entrambi i tipi comincia a rallentare.
     E’ importante puntualizzare che queste ipotesi sulla evoluzione tecnologica, se rappresentano fedelmente il processo evolutivo in alcuni settori industriali, lo stesso non si può dire per altri.
     Nei settori che hanno prodotti indifferenziati (per esempio le attività minerarie, molte industrie chimiche) la sequenza delle innovazioni di prodotto, che culminano in una progettazione dominante, non si verifica affatto. In altri settori industriali (per esempio, quello degli aeroplani militari e civili, o navale) non si raggiunge mai la produzione automatizzata di massa, e gran parte dell’innovazione è sempre orientata al prodotto. (47)

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(47) ) Cfr. M. Porter, Il vantaggio competitivo, Edizioni di comunità, Torino, 1999.