Deborah Tolomeo
La 'Stampa Rossa' a Genova (1945-1953). Le Carte Adamoli


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     E’ necessario migliorare:

“l'illustrazione delle questioni legate al lavoro ideologico del partito, alla propaganda della teoria marxista-leninista, all'edificazione del partito e (...) intensificare lo smascheramento della propaganda a favore di una nuova guerra" (92)

     Invece, troppo spazio viene dato alla "cronaca nera e le fotografie di donne nude" (93) e ad argomenti scomodi anche per l’Unione Sovietica, come il terzomondismo e il neutralismo dei paesi non allineati. Si rimproverava che proprio “L’Unità” avesse per prima dato voce a "pezzi di estero che non trovavano posto nei giornali borghesi. India di Nehru, Medio Oriente, Egitto, mondi abbastanza laterali". (94) D’altro canto, spiega Ingrao, che questa linea la difese: "Credo che il Terzo Mondo sia stato introdotto da “L’Unità" come una scelta deliberata, mandando inviati come Maria Antonietta Macciocchi dall'iraniano Mossadeq”. (95)

2.4 L’Unità per tutti: tematiche popolari e diffusione

"Se vogliamo porre un nuovo ostacolo sulla strada di coloro che vorrebbero trascinarci a una nuova guerra, dobbiamo far sì che il giornale della pace, “L’Unità”, penetri in tutte le famiglie italiane. Avanti per ottenere questo risultato". (96)

* * *

(92) Ibidem, pp.435-36 nota 124.

(93) Intervista a P. Ingrao in Paolozzi, Leiss, Voci dal quotidiano, cit., p. 24.

(94) Ibidem, p. 25.

(95) Ibidem.

(96) Documenti per il IV congresso della federazione genovese del PCI, supplemento al num. 32 de “L’Unità” del 5 febbraio 1951, p. 3. In consultazione al CLSS, collocazione: archivio Adamoli, cartella 5 bis "Partito Comunista Italiano", busta 9 "L’Unità quotidiano", doc. num. 1055.