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(segue) Salvatori Michelina
Campli (26-3-1898).

perfino derisa, ma estinta rivendica a sé inesorabilmente il tributo della lode e del rimpianto che l'è dovuto. Virtutem incolumem odimus, sublatam ex oculis quaerimus invidi. E nel rimpianto unanime di questa cittadinanza sta il migliore e più veritiero elogio della vita di Michelina Salvatori, e quest'elogio sarà sempre vivo, finché avrà vita nel mondo il culto delle care e venerate memorie. I funerali furono celebrati con poma e solennità religiosa nella Chiesa cattedrale dove l'Arcidiacono Emidio Cantarelli con colorito d'affetto e con forbitezza di stile ricordò in poche ma sentite parole la vita dell'illustre estinta, che additò come esempio di quella severa virtù antica di cui un di più che l'altro si va perdendo lo stampo. Il corteo funebre riuscì imponentissimo (E.I.)



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