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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
Montesilvano (17-7-1897). l'affetto pel suo compagno facevan tacere il desio della patria lontana, perché la patria era per lei dove erasi recato colui che per la liberazione della patria lottava e soffriva. Simile in ciò alla donna russa che abbandona gli agi e gli splendori della capitale per seguire in Siberia l'esiliato marito, col quale procreava una famiglia di servi di fronte allo Czar, ma di apostoli di fronte alla patria. Venuti i tempi nuovi torna in Abruzzo e la sua vita è cittadina e di famiglia. Ovunque porta criterii elevati, netti, precisi; dice schiettamente il suo avviso, ma con forma delicata, tanto che i più renitenti si piegano; in famiglia è buona, dolce, delicata, ma all'occorrenza imperativa. E' donna di tempra romana con educazione moderna. In età provetta, memore di un concetto del Leopardi e cioé che l'uomo è inchinevole a chiamare migliori i tempi che furono, forse per alleviare i mali presenti, ricordava i costumi quasi patriarcali dei tempi suoi, e ridiventava giovane parlando della sua giovinezza, ma senza soggettivismo, che generalmente è proprio di nature fiacche in tempi decadenti. Ma in tali richiami colpiva nel segno, perché scorgeva nei tempi odierni pià codici e meno
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