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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
Africa (18-4-1896). loro cagnotti, che col terrore si sono imposti ai contadini. Naturalmente la mia linea di condotta è stata questa: attirare a me la massa, infrenare i pochi. Il popolo ha già cominciato a capire che posso proteggerlo contro le vessazioni dei signori, e ciò me l'affeziona. La regione (più di 100 km. per lato, 260 villaggi, 24 mila abitanti) è affidata alla mia buona volontà, ed io mi adopero a sviluppare i mezzi di produzione, per scongiurare la carestia, ma spine e difficoltà ve ne sono molte e grandi. Il tributo imposto qui è di 42 mila lire; ma se il mio successore seguirà l'indirizzo economico che ho tracciato, e sopratutto quello politico, senza difficoltà lo si potrà raddoppiare nell'anno venturo, e triplicare in seguito. Sto facendo aprire strade verso la costa e nell'interno; sto ricostituendo villaggi abbandonati, per diradare la popolazione nei centri più grandi, e preparare le terre migliori pei nostri futuri immigranti; promuovo la coltivazione del cotone e, se ne avrò i mezzi, tenterò quella del caffè". Se i nostri socialisti fossero in buona fede e pensassero meno alla loro pancia che al bene del prossimo, dovrebbero ammirare gli sforzi di quegli oscuri governatori delle
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