![]() |
L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
sergente, Adua (Africa) sano e salvo. Anche nel combattimento col fucile piantato il mio pensiero era rivolto a voi e a Dio, e nella mia mente recitavo preghiere perché riuscissi salvo, e così fu grazie a Dio. Oggi vi sarà la fucilazione di un vero traditore fatto prigioniero ieri; il 22 fucilammo sette ribelli neri. Ah! se sapeste che brutta impressione provai, essendo la prima volta che vidi ciò; ma ora niente più, la vista del sangue umano non mi fa più impressione; non credete però che ciò avvenga perché il cuore si sia indurito, ma perché è l'abitudine a vedere tutti i giorni. Oggi saranno resi gli onori funebri ai morti nostri di ieri. Domani partiremo di nuovo per Entisciò, e appena arriverò vi scriverò di nuovo. Però sino ad ora non ho ricevuto più vostre nuove; ho ricevuto una lettera sola, perché? Scrivete più spesso, ve lo raccomando. Scrivo colla matita perché non ho inchiostro abbastanza; l'ho appena per fare la direzione. Non posso scrivere ad altri perché non ne ho i mezzi, fate voi le scuse mie a tutti. Saluto tutti indistintamente. Dite alla Nonna che anche a lei penso sempre, e ditele che mi raccomandi alla Vergine. Scrivete pure a Vincenzino per parte mia. Bacio caramente Ercolino e Adelina,
|