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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
sergente, Adua (Africa) che si è tanto lontani dalla patria e dalla famiglia, e per di più di fronte al nemico, la melanconia viene a turbarci un po'; ma io la mando via e procuro sempre di essere allegro quanto più me lo concedono le circostanze. Circa notizie intorno al nemico ne sapete più voi che io. Avrete saputo a quest'ora la notizia di una banda di neri dei nostri, che ha disertato, ed il generale Baratieri ha dato l'incarico a noi bersaglieri di distruggerla o disperderla quanto più è possibile. Questa banda ci dà molto da pensare, perché ne fa di tutti i colori, spezza i fili telegrafici, razzia carovane e villaggi, e certamente razziando carovane e villaggi, mancano i cibi a noi: perciò da quattro o cinque giorni eravamo dietro a darle la caccia, e ieri finalmente si pescò e attaccammo il combattimento, che durò quattro ore, rimanendo cinque dei nostri morti, e 12 feriti, e tre morti e 19 feriti di due compagnie di indigeni che erano in nostro sostegno. Cari genitori, ho ricevuto, come suol dirsi, il battesimo del fuoco. Che orribile emozione da principio; però combattendo viene tanto sangue freddo che non si pensa alle pallottole che si sentono fischiare. Io, grazie al cielo, sono rimasto
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