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(segue) Cameli Oreste
commerciante, Teramo (8-6-1895).

il cadavere fu trasportato per nulla deformato, in una delle sale del civico ospedale, a disposizione dell'autorità giudiziaria. - Povero giovine! La lettera che lasciò alla mamma sua, è piena di sentimento, di affetto filiale, e di saggi consigli ai suoi. In essa però diceva che da cinque anni era assorto nel pensiero del suicidio, ed aveva deciso di farla finita con un salto mortale. Quale fu la causa? Misteri del cuore umano! Non dissesti finanziari, non dissensi con la famiglia, non amori contrastati, nessuna cosa può dar ragione del passo disperato a cui quel giovine, a 26 anni, dedito agli affari, laboriosissimo, si è accinto con freddezza più unica che rara! Egli, fortissimo nella ginnastica, uno dei più ammirati allievi del nostro convitto nazionale, ha voluto morire da atleta... con un salto mortale! - I FUNERALI - Essendo il povero suicida membro della Camera di commercio, il presidente on. Cerulli diramava la seguente circolare: "L'egregio giovane nostro concittadino Oreste Cameli, uno dei più modesti e valenti rappresentanti del ceto commerciale in questo sodalizio, si è spento volontariamente, ieri a sera. Rimpiangendone la dolorosa perdita e la patria che pel luttuoso

(segue...)


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