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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
benefattrice, Teramo (29-3-1893). giovinezza, benedetta, compianta ed amata da un'intera città, la sig. Annina Savini, avvinta nelle spire della inesorabile Parca, spirava nel bacio del Signore! Ahi, quanto strazio, quanto conforto, quanto desiderio di sé lascia quella spoglia mortale! D'illustre e nobilissimo casato, da appena pochi anni entrava a far parte della famiglia Teramana, alla quale assai presto si affezionò come alla sua medesima, e ne divenne la gemma più amata. (Bene) Collocata da fortuna alla cima di una delle più invidiabili posizioni sociali, ciò nondimeno fu donna di una modestia esemplare; e le virtù ereditate da natura si accrebbero nell'animo suo nella stessa misura che nascevano in lei le dovizie e la prole. E quando le domestiche cure non la trattenevano, essa, quasi di soppiatto, sola, e come l'ultima massaia della città, penetrava nei più bassi tugurii confortando ed aiutando gl'infermi e gl'infelici! Fu l'angelo custode di tanti poverelli e di tante madri; la soccorritrice instancabile di tanti sventurati; la salvatrice di tanti bambini lasciati in balia del destino - fu una Suora di carità che non trova riscontro! - Benemerita del popolo, fu pure, e specialmente, benemerita del ceto operaio,
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