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(segue) De Tullio Vincenzo
avvocato, professore, Napoli (16-11-1892).

studii, la critica sana e poderosa, l'originalità sostanziale di forma. Ma il De Tullio - dice l'oratore - era anche scienziato: la scienza fu per lui una ricerca particolare, empirica, attuosa; un desiderio ardente di scoprire il vero ed affermarlo altamente. Dal filosofo derivava il giurista, critico e dialettico nelle scienze speculative, critico e dialettico nelle discipline legali. E così del Diritto intese le ragione e la genesi, come l'esplicazione della Giurisprudenza sottopose all'esame della Logica e della Storia intendendo i principii delle leggi ed il loro sviluppo. Alla cattedra universitaria giunse a forza di volontà indefessa e di studio assiduo e profondo; ed intorno a lui fu un accorrere di giovani, del giovane insegnante estimatori. Nel Foro conquistò la fiducia e la clientela delle più ricche ditte napolitane, combattendo contro i più strenui campioni del foro italiano con varia ma sempre con alta fortuna e con valore rispettato e temuto. L'oratore scende poi ad esaminare il De Tullio nella famiglia: lo vede buono, affettuoso, gentile verso il fratello, verso la madre, che idolatrava, verso i nipotini; ne scolpisce i pregi del cuore, quei pregi che infiammano,

(segue...)


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