![]() |
L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
poetessa, Firenze (10-10-1888). Italia già liberata, e a Firenze, a Bologna, a Modena, a Torino, a Milano cantò la patria e il suo risveglio, ottenendo successi straordinari. Alessandro Manzoni la giudicava superiore a quanti improvvisarono prima di lei. Le sue poesie migliori furono raccolte e pubblicate in due volumi dal Lemonnier. E' pietoso pensare che essa muore per strapazzi sofferti assistendo suo marito, il prof. Cassone, il quale, di poco, la precedette nella tomba". - E il Diritto insiste sulla influenza, per quanto piccola, che la Milli ebbe nel rinnovamento italiano, scrivendo che essa "ebbe giorni di grande celebrità, e più d'una volta negli anni difficili fece servire le ispirazioni della musa alla causa della libertà e dell'unità del suo paese". - Certo, la Milli, non fu una politicante, ed in questo rivelò tutto il carattere suo mite, di buona massaia abruzzese. Ma che il suo cuore fremesse per la libertà della patria, nessuno potrà negare, ed il Fracassa ha ragione di scrivere: "A me, per esempio, più della sua Maga d'Endor, che le procurò molta fama per un calore di fantasia veramente straordinario, piace raffigurarmi la stessa Milli così buona, bella e fiera, come ella doveva essere a vent'anni,
|