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a cura di Federico Adamoli

Carlo Eugeni e la storia dello sport teramano


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     (Claudio Mazzaufo) Sicuramente, a prescindere dagli aspetti prettamente tecnici, è proprio un modo di ragionare, di vedere le cose che il professor Eugeni aveva. Io l'ho conosciuto nel 1975: ero atleta, avevo iniziato allora a fare attività ed ebbi subito la fortuna di avere mio maestro dello sport Ettorre, quindi un tecnico cresciuto con il professor Eugeni. Ebbi subito la fortuna, la capacità di vincere un titolo italiano con la Libertas ad Ancona. Io ricordo questa figura che si aggirava per il campo: era giudice, a volte dirigente della nostra società, con questo fare tranquillo. A me dava l'impressione di un signore sempre molto pacato, anche come giudice, cosa rara da trovare oggi sui campi di atletica.
     Mi ricordo di quando vinsi una di queste gare, che allora erano molto importanti, perché un titolo italiano Libertas era un grosso vanto, dato che c'erano la Libertas Aterno Pescara, la Libertas D'Alessandro di Teramo, e tutte le altre Libertas d'Italia, con le quali si facevano questi campionati italiani. Lui mi aspettò all'ingresso del campo e mi disse: “Senti Mazzaufo, ti devo parlare”. Professore mi dica! “Ma tu con che gamba stacchi quando fai il salto in lungo?” Io dissi: con la gamba destra. “E quando fai il salto triplo?” Professore: destro, destro, sinistro (il salto triplo si esegue con tre passi: due con lo stesso arto, ed uno con il secondo). E lui mi disse: “Mazzaufo, ti è mai venuto in mente di cambiare l'arto di stacco, e di fare sinistro, sinistro, destro, così ti ritrovi per il salto finale con la gamba più forte, e quindi puoi andare più lontano?”