Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     b) I Comandanti superiori delle Forze Armate dislocate nei territori d'oltre mare (A. S. Italiana, A. O. Italiana, possedimenti dell'Egeo) eserciteranno reale e piena azione di comando sulle forze poste a loro disposizione in quanto effettivi Comandanti di tali forze e quindi con piena autorità, iniziativa e responsabilità, direttamente provvedendo al coordinamento dell'azione.
     5. - Lo Stato Maggiore Generale — organo del Capo di Stato Maggiore Generale — per adempiere ai compiti spettantigli in relazione a quanto è detto al precedente n. 3, non dispone, e non ne è previsto l'impianto, di una propria complessa organizzazione, ma si vale di quelle in funzione presso gli Stati Maggiori delle varie FF. AA. ed altri enti: Commissione Suprema di difesa, Commissariato Generale per le fabbricazioni di guerra, eccetera.
     Occorre pertanto:
     a) il costante ed intimo collegamento fra il Capo di S. M. Generale ed i Capi di S. M. delle varie FF. AA.
     Sarà mia cura ottenerlo con frequenti riunioni e scambi di idee;
     b) la ininterrotta comunicazione di notizie di ogni genere da parte degli Stati Maggiori delle FF. AA. allo Stato Maggiore Generale.
     Ciò si otterrà stabilendo il più intimo collegamento fra gli Stati Maggiori e gli altri •enti e mediante la trasmissione periodica o saltuaria delle notizie secondo verrà man mano stabilito.
     6. - La organizzazione del Comando Supremo delle FF. AA. italiane diversa da ogni altra, riposa, in altri termini, su questi principi:
     a) concetto Unitario e totalitario del Comando delle FF. AA. esercitato per delega di S. M. il Re, personalmente dal DUCE;