Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     «Nel frattempo, ad una richiesta germanica di evacuare la Sardegna con la consegna dei pezzi da 88 contraerei tedeschi in dotazione ai nostri reparti, effettuata a mezzo del nostro Comando dell'isola, De Stefanis rispondeva di aderire e di lasciar imbarcare i Tedeschi senza alcun disturbo.
     «Dopo, tutti si trasferiscono a Roma al palazzo Baracchini e Caprara.
     «Alle ore 6,30 del 9 settembre De Stefanis e Mariotti partono per l'Abruzzo. A Carsoli, punto di riunione, trovano l'ordine di Ambrosio di proseguire per Chieti. De Stefanis prosegue per Avezzano dove ha la famiglia, sopraggiunta in auto da Mantova, e da ivi accompagnato dal ten. col. di S. M. Guido Perone, alle ore 15,30, per Chieti, dicendo che alla sera avrebbe fatto ritorno.
     «Alle 18 č a Chieti ove Ambrosio presiede un rapporto dello S. M. Sono presenti i generali Roatta, Mariotti, Utili, Armellini, Salazar e altri (ten. gen. Braida e capitano Barone a Roma attualmente).
     «Alle ore 21,30 dopo la mensa del presidio e dopo che Roatta ha impartito ordini al generate Olmi, comandante di una divisione, di assumere il tornando della piazza di Chieti, se ne partono tutti in gran fretta e in gran mistero (fari spenti, macchine a brevi distanze per non perdere la strada, destinazione ignota).
     «Alla mezzanotte la colonna delle macchine giunge a Ortona a Mare. Alcune ore dopo giungono poche auto dalle quali discendono il re, la regina e il principe Umberto con un esiguo seguito.
     «La regina č disfatta e prende continuamente delle gocce. Il principe rimane isolato e in disparte, scosso da una forte tosse.