Benito Mussolini
Storia di un anno. Il tempo del bastone e della carota


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     Dal punto di vista politico fascista, egli veniva generalmente ritenuto come uno dei generali più sicuri fra tutti i generali più o meno ufficiosamente tesserati.
     Nel novembre del 1940, la situazione determinatasi al fronte greco-albanese richiedeva comandanti di polso. Mussolini pensò al Messe. Gli fu affidata la difesa del settore di Valona e precisamente il compito di bloccare ogni tentativo nemico in Valle Suscizza. Il Messe assolse egregiamente il suo compito e Mussolini, nel mese di marzo, durante il suo viaggio in Albania, gli diede di ciò ampio riconoscimento.
     Giunto a Valona il 1° dicembre del 1940 così egli telegrafava alla Segreteria Particolare del Duce: «Compiacetevi partecipare al Duce che Sua precisa consegna è ben presente al mio spirito e che Sua lusinghiera fiducia che riempiemi di orgoglio non verrà smentita. La volontà del Duce che è anche la nostra dominerà gli eventi. — Generale Messe.»
     Chiuso il capitolo albanese, cominciò la preparazione del corpo di spedizione per la Russia. Si trattava di tre Divisioni molto solide e di alto spirito: la "Torino", la "Pasubio", la "Celere", più formazioni di CC. NN. La sigla "Csir" significava "Corpo Spedizione Italiano in Russia". Le azioni belliche dello "Csir" furono brillanti. In data 30 settembre 1941, Mussolini così telegrafava a Messe: «Dopo la citazione del bollettino tedesco desidero che vi giunga il mio plauso per brillante operazione compiuta che ha dato nome a una vittoria italiana alt Comunicate quanto sopra a ufficiali e truppe alt Ho la certezza che farete sempre meglio e colpirete sempre più duramente il nemico.» Si trattava della conquista di Stalino, importante centro minerario e industriale dell'Ucraina. In data 1° ottobre successivo il Messe così rispondeva: «Le truppe vittoriose dello "Csir” hanno accolto il Vostro elogio con fierezza ed orgoglio ed hanno dimostrato la loro grande gioia gridando al nemico in fuga il nome che per noi è segno di vittoria: "Duce". Messe.»