(segue) Appello agli studenti di tutta Europa
(1 febbraio 1936)
[Inizio scritto]

      Si dice che non si può premiare l'aggressore. Ma chi è l'aggressore?
      Sta di fatto che i sanzionisti premiano con i proiettili dum-dum i selvaggi razziatori abissini, responsabili di decine e decine di aggressioni contro le Colonie italiane, francesi e britanniche dell'A. O., responsabili del massacro del funzionario francese Bernard e della sua scorta, nell'anno di grazia 1935, anno ginevrino, societario e filoetiopico!
      La sentenza di Ginevra è una frode. I giudici furono sottoposti a pressioni e minacce. L'Assemblea e il Consiglio, organi costituzionali, non furono richiesti di un giudizio, perché si temeva la non unanimità. I vari Comitati cui si ricorse sono organismi non contemplati nel Covenant e perciò incostituzionali.
      Lo Stato aggressore, costituzionalmente dedito alle aggressioni, è l'Abissinia, soltanto l'Abissinia, e nessun altro all'infuori dell'Abissinia.
      Essa aggredì nel 1886 le popolazioni del Limmu, del Guma e del Ghera, nel 1887 il Guraghiè e l'Emirato di Harrar, nel 1889 il Combatta, nel 1890 il Giangere e il Paese dei Leca-Galla, nel 1893 il Regno di Uolamo, i Galla Tulama e il Sidamo, nel 1894 l'Imi e l'Ogaden, nel 1897 il Regno del Caffa, il Conso, il Burgi, il Jambo e il Ghimirà, nel 1899 i Galla Borana, i Beni Sciangul, il Paese dei Gunza e dei Gubba, nel 1900 le popolazioni nilotiche del sud-ovest verso i laghi equatoriali, nel 1909 il Sultanato del Teru, il Sultanato del Biru e il Sultanato degli Aussa, e infine, precisamente nell'anno ginevrino del 1935, il Sultanato del Gimma.
      Queste popolazioni sono tuttora depredate, angariate, e, a gloria di Ginevra, ancor oggi forniscono carne umana per i mercati di schiavi nell'interno dell'Etiopia e al di là del Mar Rosso.
      Vi è un «premio all'aggressore» e questo è dato da Ginevra ai selvaggi abissini. Essa fornisce loro armi. La ditta londinese Eley Brothers per essi fabbrica proiettili dum-dum, violando le più sacre leggi internazionali. Per essi la Croce Rossa svedese trasporta casse di munizioni, sotto l'inganno dei segni ospitalieri. È l'Italia che intende liberare gli schiavi nelle zone asservite al barbarico giogo scioano ed è Ginevra che difende i negrieri.

(segue...)