La politica estera al Consiglio dei Ministri
(3 marzo 1936)


      Dal dicembre 1935 al marzo 1936-XIV, gli eventi si venivano susseguendo con incalzante velocità. Il fronte sanzionista —fallito il tentativo di porre l'embargo sul petrolio — già si veniva sgretolando, e continuava a Ginevra la perenne accademia delle parole vane e dei rinvii. Intanto l'avanzata italiana in A. O. proseguiva, di vittoria in vittoria, inesorabile e travolgente.
      Il 3 marzo, al Consiglio dei Ministri, S. E. il Capo del Governo riassumeva gli avvenimenti e la politica internazionale con le seguenti comunicazioni:

      Dall'ultimo Consiglio dei Ministri ad oggi le nostre truppe dell'Eritrea, agli ordini del Maresciallo Badoglio hanno riportato una serie di grandiose vittorie — da quella di Amba Aradam a quelle del Tembien — che hanno fatto crollare il fronte abissino del nord. La occupazione di Amba Alagi ha fatto vibrare il cuore degli Italiani, che ricordano il sacrificio di Toselli e dei suoi gregari, sacrificio sublime oggi pienamente rivendicato.
      Il Consiglio dei Ministri — interprete dell'anima della Nazione — invia al Comandante e alle truppe una fervida espressione di plauso e di gratitudine.
      Mentre nel mese di febbraio le nostre operazioni nell'A. O. acceleravano il loro ritmo, il Congresso americano — dopo rapida discussione e a maggioranza schiacciante — ha approvato la proroga pura e semplice dell'attuale legge di neutralità fino al 1° maggio del 1937. Ha quindi respinto ogni proposta di allargare la lista delle merci attualmente sottoposte ad embargo e non ha tenuto conto di tutte le sollecitazioni societarie.
      Come Italiani non possiamo non prendere atto con soddisfazione di questa direttiva politica degli Stati Uniti, ma desidero aggiungere che i deputati e senatori americani i quali hanno negato ogni embargo sul petrolio e sulle altre materie prime hanno reso soprattutto un prezioso servizio alla causa della pace mondiale.

(segue...)