(segue) Discorso ai medici
(28 gennaio 1932)
[Inizio scritto]

      Abbiamo cominciato, prima di tutto, ad attrezzare le Università. Non bisogna nascondersi che, se dal punto di vista della dottrina, la medicina italiana è sempre all'avanguardia in tutto il mondo, dal punto di vista della tecnica o meglio dell'attrezzatura dei nostri laboratori e delle nostre cliniche, eravamo un po' in ritardo.
      Non svelo nessun mistero, se ricordo che sei anni or sono dovemmo improvvisare nell'Università di Padova un padiglione in muratura decoroso, decente perché i congressisti internazionali della chirurgia non vedessero che a Padova si operava in padiglioni inadatti. Anche le altre Università non sono ancora a posto: Palermo, per esempio; a Pavia ci siamo andati, a Padova non ancora, a Torino si lavora ed a Roma c'è ancora qualche cosa da fare.
      Questa è la base dalla quale si deve partire per avere un corpo di medici che risponda professionalmente al suo compito che è di natura morale, anche e sovrattutto in questo momento.
      Il medico è come il sacerdote; accompagna l'uomo dal principio alla fine. Il sacerdote tutela la nostra anima e fa in modo che sia degna della beatitudine ultraterrena. Il medico ci protegge la salute del corpo che, anch'essa, è essenziale, tanto è vero che quando non c'è si fa tutto il possibile per recuperarla. Ma su questo settore bisogna soprattutto a mio avviso prevenire. Anche qui noi siamo antiliberali e preferiamo prevenire piuttosto che intervenire dopo per correggere.
      Il Governo Fascista previene con tutta la sua politica igienica, che va dalle bonifiche al risanamento dei quartieri infetti delle grandi città, anche se talvolta è necessario passare oltre le rispettabili manie di quelli che non vorrebbero spostare una pietra del passato. Qualche volta io do degli ordini tassativi al riguardo perché penso che le pietre del passato sono certamente venerabili, ma che la salute di centinaia di migliaia di viventi è anche essa molto interessante ai fini della potenza del popolo italiano.

(segue...)