Messaggio al popolo americano
(1 gennaio 1931)


      Il primo gennaio, alle ore 20, S. E. Mussolini ha letto, nella Sala delle maioliche di Palazzo Venezia, il seguente messaggio ai radio-ascoltatori americani:

      E' per me un grande piacere parlare per le vie dell'etere al pubblico americano ed esprimere la mia profonda simpatia al popolo della grande Repubblica. Questa simpatia ha le sue origini nella storia, nelle larghe correnti emigratorie, per cui alcuni milioni di italiani sono diventati cittadini degli Stati Uniti, nel flusso dei turisti americani, che hanno imparato a conoscere non soltanto le bellezze del paese o i monumenti dell'antica civiltà romana, ma anche il popolo laborioso, disciplinato dell'Italia moderna e fascista.
      Le relazioni culturali tra i nostri popoli si sono sviluppate. Gli italiani riconoscono l'apporto che gli Stati Uniti hanno dato al movimento del progresso moderno. Nel campo delle scienze, il nome di Edison è familiare a tutti gli italiani. Nel campo delle lettere e della filosofia, i nomi di Longfellow, Whitman, Emerson, Poe, Twain, James, sono noti a tutti gli italiani. Io personalmente sono un ammiratore di Emerson e di James.
      Passando alla politica, i nomi di Washington, Franklin e, più recentemente, quello di Roosevelt, suscitano sentimenti di ammirazione fra noi. La storia dell'umanità moderna non si può concepire senza gli Stati Uniti. Senza il loro formidabile aiuto, dovuto soprattutto a ragioni idealistiche, non si sarebbe vinta la guerra: senza l'azione degli Stati Uniti, non usciremo da questo periodo del dopoguerra e non torneremo più ai tempi della prosperità.
      Prima di fare qualche dichiarazione su talune delle questioni più urgenti, voglio smentire molte voci che circolano circa l'attitudine del Fascismo e il pericolo che esso rappresenterebbe per la pace del mondo. Tali accuse sono infondate. Né io, né il mio Governo, né il popolo italiano, vogliono preparare una guerra. Io ho combattuto in guerra come un semplice soldato. So quello che la guerra significa.

(segue...)