Alle Guardie di Finanza
(7 novembre 1928)


      Agli Ufficiali e agli Allievi ufficiali della R. Guardia di Finanza, riuniti nella Caserma «Vittorio Emanuele» di Roma il 7 novembre 1928-VII, il Duce rivolge le seguenti parole:

      Avete sfilato in modo impeccabile. Di ciò vi faccio sincero elogio.
      Colgo l'occasione per esprimervi tutta la mia simpatia.
      Conosco la vostra storia: del Risorgimento, della guerra libica e della guerra mondiale, intessuta di eroismi memorabili, che non si possono dimenticare.
      Accanto ai compiti di guerra, che avete sempre assolto in modo stupendo, esistono compiti di pace non meno importanti e più delicati.
      Alla frontiera, lungo le spiagge del mare, nelle città e nelle campagne, ovunque lo Stato ha un interesse da tutelare, voi rappresentate la legge e la inflessibilità della legge.
      La finanza è il sangue che circola nell'organismo dello Stato: ove il sangue non circoli, lo Stato diventa anemico o muore.
      Voi siete la garanzia che non si frodi la legge, pronti a colpire i cittadini cattivi e a tutelare i migliori. E questa vostra opera è spesso costellata di eroismi oscuri ma preclari.
      Sono sicuro che, come per il passato, così per il futuro continuerete ad assolvere validamente la vostra missione per il Re e per la Patria.