(segue) La lotta contro la malaria
(4 ottobre 1925)
[Inizio scritto]

      Io penso che un'altra funzione dello Stato debba essere quella di favorire le opere che hanno lo scopo di trasformare le condizioni naturali che producono o aggravano la malattia. Trasformazione importante anche se non si ottiene che un risultato parziale, perché si tratta essenzialmente di una questione di quantità, e, quando le probabilità di essere colpiti sono ridotte, si arriva a un punto in cui, malgrado la persistenza dei fattori che ne permetterebbero lo sviluppo, si è veduta la malaria da grave diventare benigna e anche sparire completamente.
      La malaria sparisce di fronte ai progressi della civiltà: là dove le condizioni naturali erano più favorevoli, essa è scomparsa mercé la sola attività individuale; là dove le condizioni sono state come da noi più sfavorevoli, essa è stata ridotta ovunque sono intervenuti grandi lavori di bonifica.
      In tutte le epoche della storia, le grandi bonifiche sono state opera dello Stato, opera per cui sono necessari grandi mezzi e che non deve essere interrotta. L'Agro Romano attesta dappertutto questo sforzo dello Stato dalle epoche più lontane ai giorni nostri. La trasformazione idraulica, agraria, sanitaria di una regione è un lungo lavoro che richiede degli sforzi da parte del Governo e il lavoro di più generazioni.
      Voi affrontate il problema da un altro lato: voi lo studiate nella sua realtà presente, nei suoi svariati aspetti così differenti se si tratta di città, di terreni bonificati o di paludi. Voi cercate di opporvi ai danni esistenti, mentre le grandi organizzazioni statali e private si preparano a compiere il loro dovere.
      È lecito sperare che dalla vostra opera sorgeranno risultati più importanti ancora di quelli che attualmente si possono prevedere. In ogni caso voi attenuerete i danni attuali della malaria e le grandi e costose opere saranno compiute con minor fatica, con minor spesa e con una grande economia di salute umana. Questa sarà vittoria della scienza e della scienza soltanto.

(segue...)